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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

"A 17 anni costretto a fare sesso dalla compagna di mio padre, la mia vita era un incubo"

Una donna di 42 anni rinviata a giudizio per atti sessuali con il minorenne, figlio del convivente, un parrucchiere del centro. L'uomo l'aveva denunciata quando aveva scoperto dei messaggi in cui lei chiedeva consigli sulla relazione a una cartomante. Il ragazzino: "Girava in casa in intimo e mi ricattava, ho iniziato ad avere attacchi di panico e crisi d'ansia"

Era la compagna di suo padre, ma questo non le avrebbe impedito di abusare sessualmente di lui, quando aveva appena 17 anni. Se non avesse accettato di avere rapporti con lei, una quarantenne, sarebbero partite infatti le ritorsioni, tanto da rendergli la vita infernale e da dover ricorrere alle cure di uno psicologo. E' una storia fuori dal comune quella al centro di un processo che inizierà ad ottobre davanti alla seconda sezione del tribunale, perché l'imputata è appunto una donna, che il gup Ermelinda Marfia ha deciso di rinviare a giudizio per atti sessuali con un minorenne.

La denuncia del giovane era scattata la primavera scorsa, in pieno lockdown, quando il padre, un parrucchiere di 63 anni che ha un salone a pochi passi dal Politeama, aveva scoperto uno scambio di messaggi tra la compagna e una cartomante, in cui la donna chiedeva consigli proprio sulla relazione intrapresa con il ragazzino. L'uomo le aveva chiesto quindi delle spiegazioni e registrato le risposte dell'imputata: "Al cuore non si comanda", gli avrebbe detto tra l'altro la donna, spiegandogli di essere "coinvolta sentimentalmente" e non negando quindi il rapporto con il "figliastro".

Il diciassettenne aveva però fornito una versione diversa al padre, raccontandogli invece che la sua compagna avrebbe iniziato a girare in casa in abiti succinti e biancheria intima e che ad un certo punto avrebbe cominciato ad abusare di lui, costringendolo ad avere rapporti sessuali. Lui - come aveva riferito poi anche alla polizia - l'avrebbe più volte respinta, ma l'imputata avrebbe insistito e fatto pressioni e ricatti, iniziando a compiere tutta una serie di dispetti e ritorsioni: si sarebbe rifiutata di accudirlo, non cucinando più per lui, non lavando più i suoi vestiti e non sistemando più la sua camera, per esempio. Soprattutto avrebbe cominciato a dire al padre che lui avrebbe avuto un comportamento irrispettoso nei suoi confronti, determinando così dei rimproveri ingiustificati. L'imputata, inoltre, avrebbe fatto scenate ogni volta che l'adolescente avrebbe avuto a che fare con qualche sua coetanea, impedendogli dunque di avere una sua vita sentimentale.

Stefano Santoro-2L'inchiesta è stata coordinata dal sostituto procuratore Vittorio Coppola e quando l'imputata è stata interrogata le sono state fatte sentire le registrazioni dell'ex compagno, con le sue ammissioni. Così la donna non avrebbe negato lo strano rapporto con il "figliastro", ma avrebbe spiegato che sarebbe stato lui a provocarla e che tra loro ci sarebbe stata "una relazione", senza nessuna forma di abuso o di costrizione.

La presunta vittima, assieme ai genitori, si è costituita parte civile nel processo con l'assistenza dell'avvocato Stefano Santoro (nella foto). Anche perché i danni patiti dal diciassettenne sarebbero considerevoli: sin dai primi approcci da parte dell'imputata, infatti, avrebbe iniziato ad avere svenimenti, attacchi di panico e crisi d'ansia. Uno stato di salute complesso che lo avrebbe costretto a seguire anche specifiche cure. E il giovane non ha esitato a definire come un incubo la vita che sarebbe stato costretto a fare mentre il padre era al lavoro.

La relazione tra il padre del ragazzo e l'imputata era iniziata una decina di anni fa. Entrambi avevano due figli dai precedenti matrimoni. Nel 2016 quelli di lui avevano deciso di trasferirsi a casa sua. Secondo la ricostruzione della Procura, gli abusi sessuali nei confronti del ragazzino sarebbero iniziati a settembre del 2017 e sarebbero andati avanti per mesi. Ad aprile dell'anno scorso, l'imputata aveva deciso di spostarsi in un comune della provincia per i mesi del lockdown. Ed è proprio in questa fase che il parrucchiere aveva scoperto la presunta storia tra lei e il figlio minorenne. 

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