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Cronaca

Esorcismi a luci rosse, padre Anello torna in libertà

E' accusato di avere approfittato di alcune fedeli durante delle "preghiere di guarigione". Per i giudici non ci sarebbero più motivi validi, avendo già acquisito le testimonianze, per confermare gli arresti domiciliari

Torna libero (in attesa del processo) padre Salvatore Anello, il cappellano dell'ospedale Civico ed esorcista arrestato nell'ottobre 2016 con l'accusa di violenza sessuale e attualmente sotto processo. Il collegio della seconda sezione del Tribunale ha accolto la richiesta della difesa. Per i giudici, "dopo l'escussione di tutti i testi dell'accusa non ci sarebbero più le esigenze cautelari" che lo hanno tenuto finora ai domiciliari.

Padre Anello, secondo l'accusa, teneva incontri di preghiera per ottenere la "guarigione e liberazione dai demoni". Durante questi riti avrebbe abusato di donne in difficoltà. A fare scattare le indagini è stata la denuncia di una donna e delle sue figlie. 

"Ci riceveva - ha raccontato una delle presunte vittime - sempre nella stessa stanza all'interno del convento dei Cappuccini, e ci faceva accomodare su due sedie distinte. Padre Anello aveva l'abitudine, durante la preghiera, di imporre le mani, partendo dalle cosce. Cosa che fece anche quella volta. Iniziò con una mano a toccarmi alternativamente le cosce, per poi passare sulle natiche. Poi iniziò a palparmi la schiena, a mettermi la mano sotto la maglietta e strusciarla sulle spalle, fino a infilarla dentro i pantaloni, fin dentro gli slip, quasi fino all'ano. Poi mi mise la mano dentro il reggiseno sfiorandomi i seni". Oltre ad Anello, fu arrestato l'ex colonnello dell'esercito Salvatore Muratore, già condannato in abbreviato a sei anni e due mesi.

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