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Cronaca Malaspina / Viale Leonardo da Vinci, 161

"Nessun abuso sessuale negli uffici dell'assessorato", assolto ex consulente

Scagionato Giuseppe Montalto, un tempo coordinatore della segreteria dell'ex assessore alle Infrastrutture Giovanni Pistorio. Era finito sotto inchiesta nel 2016 dopo che una dipendente aveva denunciato di essere stata violentata in una stanza di via Leonardo da Vinci

"Il fatto non costituisce reato", è questa la formula utilizzata dal gup Roberto Riggio che ha deciso di assolvere Giuseppe Montalto, ex coordinatore della segreteria particolare dell'allora assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pistorio, finito sotto processo con l'accusa gravissima di aver violentato una dipendente. Gli abusi sessuali secondo la presunta vittima sarebbero avvenuti negli uffici di via Leonardo da Vinci a febbraio del 2016.

Il giudice, davanti al quale il processo si è svolto con il rito abbreviato, ha però accolto le tesi degli avvocati Raffaella Geraci e Roberto Tricoli, che difendono l'imputato. La Procura aveva chiesto invece una condanna a quattro anni e mezzo e la donna si è costituita parte civile.

L'inchiesta era stata coordinata all'epoca dai procuratori aggiunti Salvatore De Luca ed Ennio Petrigni, nonché dai sostituti Ilaria De Somma e Francesca Dessì, che avevano raccolto la denuncia della dipendente regionale, che aveva riferito di essere stata costretta a guardare e toccare l'imputato mentre si sarebbe masturbato davanti a lei. Inoltre, l'abuso sessuale, secondo la donna, sarebbe avvenuto in un ufficio dal quale sarebbe stato impossibile uscire, visto che la porta si sarebbe aperta soltanto con un telecomando elettronico.

La difesa ha però smontato questa ricostruzione, puntando prima di tutto su due registrazioni che la stessa vittima avrebbe fatto all'insaputa di Montalto. Nonostante diverse perizie, non è stato possibile decifrare tutto il contenuto delle conversazioni, ma una frase sarebbe stata chiara per tutti sin dall'inizio, quella in cui l'imputato, di fronte alla donna che le diceva di essere imbarazzata per l'accaduto, le avrebbe risposto che sarebbe stata proprio lei a mostrarle un seno e a toccarselo. Come sostenere quindi l'ipotesi di una violenza sessuale in un contesto come questo? E' la domanda che hanno sollevato gli avvocati.

Ma la difesa, come peraltro era già emerso durante le indagini dei carabinieri, ha anche sottolineato come tra i due ci sarebbe stato un "rapporto ambiguo", di "amicizia e confidenza", di "reciproci corteggiamenti e rifiuti". In più, come accertato dai militari durante un sopralluogo nell'ufficio in cui sarebbe avvenuta la violenza, sarebbero state individuate ben tre porte, apribili normalmente con una maniglia, che la presunta vittima avrebbe quindi potuto agevolmente utilizzare per scappare.

Alla fine il giudice ha ritenuto convincenti tutti questi argomenti ed ha dunque deciso di assolvere con formula piena l'ex consulente della Regione.

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