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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Politica ci ascolti e ci aiuti a sanare il rapporto medico-paziente", appello dell'Ordine a Orlando

Il presidente dell'Ordine dei medici di Palermo, Toti Amato, lamenta un rapporto "solo marginale con il sindaco, a cui la legge assegna anche il ruolo di autorità sanitaria" e chiede un tavolo di confronto con l'Anci

"Il rapporto tra medico e collettività non riguarda solo scelte che attengono alla scienza, ma anche la ricerca e la condivisione di soluzioni politico sanitarie in linea con la rotta che vuole prendere un Paese, e per ricaduta un territorio. A oggi però assistiamo a un rapporto solo marginale con il sindaco Orlando, a cui la legge assegna anche il ruolo di autorità sanitaria". A dirlo è il presidente dell'Ordine dei medici di Palermo, Toti Amato, che rivolge un appello proprio al primo cittadino e presidente dell'Anci Sicilia, Leoluca Orlando. 

In una lunga nota, Amato chiede all'Anci più attenzione e l'istituzione di un tavolo tecnico. "In uno scenario di stato sociale già in grave crisi come quello attuale - dice Amato - la professione medica si sovrappone anche a questioni economiche e di diritti che si sommano al disorientamento rispetto alle nuove regole che stanno intervenendo sulla salute dei cittadini. Questo impone a tutti, compresi i sindaci, una valutazione profonda sulle misure da adottare per una politica sanitaria a misura di comunità".

In vista degli 'Stati generali della professione medica 2019', il presidente dell'Ordine si augura che si "possa cambiare passo, avviando un dibattito costruttivo con l'Ordine dei medici di Palermo e tutti gli altri ordini provinciali per trovare con pari dignità istituzionale una strada comune nella sfida lanciata dal nuovo Servizio sanitario pubblico e nel superamento delle ragioni che stanno alla base di quel malessere profondo tra professionisti della sanità e pazienti raccontato ogni giorno dalle pagine di cronaca".

"La professione medica - aggiunge Amato - non è solo un elenco di cure da trasferire, ma una visione della persona che ha implicazioni sociali ed etiche. Se i medici sono una cerniera tra salute, società e politica, uno strumento per accorciare le distanze con i cittadini, i sindaci devono essere i primi garanti di uno stato sociale equo perché rappresentano le istituzioni più vicine alla comunità. Lontano da ogni determinazione di tipo politico - precisa Amato - l'Ordine dei medici, come ente pubblico sussidiario delle autorità sanitarie, rappresenta un patrimonio di conoscenza di tutte le criticità dell’assistenza sanitaria provinciale che mette a disposizione per realizzare servizi più efficienti e un welfare più a misura di territorio".

"I medici sono pronti a dare il loro contributo con proposte tecniche e di indirizzo sanitario - conclude Amato - . Si costituisca un tavolo tecnico che abbia innanzitutto contezza dei bisogni di salute dei cittadini in modo da stabilire linee d'intervento adeguate e sanare anche un vuoto di comunicazione tra due istituzioni locali. C'è bisogno di un confronto su molti temi: dall’accessibilità delle cure per i meno abbienti e i soggetti più deboli, alla necessità di creare punti di ascolto; dalla riqualificazione di una rete di trasporti che faciliti la mobilità dei soggetti più fragili tra frazioni della città, paesi periferici e strutture ospedaliere, all'abbattimento delle tante barriere architettoniche ancora presenti negli edifici pubblici, fino all'attivazione di servizi sociali e di integrazione contro la cultura del diverso".

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