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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Villaggio turistico incompiuto, arrestati due imprenditori per bancarotta

Complesso immobiliare mai realizzato a Portopalo, sequestrati 4 milioni. Le indagini inchiodano gli amministratori di diritto e di fatto della società palermitana Capopassero Srl, con sede in città, attiva nel settore delle costruzioni immobiliari e dichiarata fallita dal Tribunale il 27 gennaio 2020

Sulla carta avrebbero dovuto realizzare un grande complesso turistico, a Portopalo di Capo Passero, in un’area di 33 mila metri quadrati. Ma alla fine il progetto è rimasto nel cassetto e la bancarotta della società, con sede a Palermo, ha portato alla sparizione di 4,3 milioni di euro.

Su delega della Procura, i finanzieri del comando provinciale di Palermo, con la collaborazione dei colleghi di Firenze, Prato e Viareggio, hanno dato esecuzione a un'ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal gip del Tribunale del capoluogo siciliano nei confronti di Simone Mazzanti, 53 anni, toscano, finito in carcere, e di Michele Giambra, 72 anni, posto ai domiciliari, di origini nissene. A entrambi è contestato il reato di bancarotta fraudolenta nella loro veste, rispettivamente, di amministratori di diritto e di fatto della società palermitana Capopassero Srl, con sede in città, attiva nel settore delle costruzioni immobiliari e dichiarata fallita dal Tribunale di Palermo il 27 gennaio 2020. Contestualmente, le Fiamme gialle palermitane hanno sequestrato 4 milioni di euro quale profitto del reato.

I soldi della società spariti nel nulla | Video

Le indagini, condotte dagli investigatori del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo - Gruppo Tutela mercato capitali e scattate dopo la dichiarazione di fallimento della società impegnata negli ultimi anni nella realizzazione di un complesso residenziale a Portopalo di Capo Passero, nel Siracusano, hanno fatto emergere un complesso e articolato sistema di società, pensato e realizzato sotto la regia di Giambra, già arrestato e condannato in passato per altri fatti di bancarotta.

"Il disegno criminoso, portato a termine con il concorso dei più stretti familiari - spiegano gli investigatori delle Fiamme gialle -, ha permesso la distrazione di somme di denaro per oltre 4,3 milioni di euro, erogate alla società fallita a titolo di indennità espropriativa, in danno dei creditori verso i quali l'impresa ha accumulato un ingente passivo fallimentare allo stato quantificato in almeno 3 milioni di euro". Il progetto di realizzazione del complesso residenziale siracusano non è stato portato a termine lasciando gli scheletri delle strutture incompiuti.

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