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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Villa Serena, lavoratori in stato di agitazione: “Troppi ritardi negli stipendi”

Per il mese di giugno 2021 il personale ha percepito solo il 50 per cento della retribuzione e vanta nei confronti della casa di cura il pagamento dei premi di produzione dal 2016 al 2020

Proclamato lo stato di agitazione del personale della Casa di Cura Villa Serena di Palermo. Lo hanno annunciato le organizzazioni sindacali territoriali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, parlando di “continui e ripetuti ritardi nei pagamenti degli stipendi, in alcuni casi non corrisposti”, denunciano i sindacati.

“Di fatto – dicono i sindacalisti Rita Barranco, Rosario Lo Piccolo e Alfredo Orofino - i lavoratori, per il mese di giugno 2021, hanno percepito solo il 50 per cento della retribuzione, a fronte della emissione di una busta paga per l’intero importo, come già avvenuto per i mesi di luglio e dicembre 2019”. Inoltre, scrivono nella nota congiunta Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, sembrerebbe che la Casa di Cura non abbia provveduto a versare le quote del Tfr e le rate dei prestiti, regolarmente trattenute ai dipendenti.

I lavoratori vantano nei confronti della Casa di Cura il pagamento dei premi di produzione dal 2016 al 2020; il pagamento del 60 per cento della retribuzione di luglio 2019, comprensiva del rimborso fiscale Irpef; la tredicesima mensilità dell'anno 2019. A seguito di un confronto con i lavoratori, il 14 febbraio 2020 era stato siglato un accordo con il quale l’azienda si impegnava a corrispondere quanto dovuto in 12 rate mensili, a partire dal mese di aprile 2020 e fino al mese di marzo 2021.

Il 7 ottobre scorso, però, la società ha comunicato che, a causa del Covid-19 e delle ripercussioni in termini organizzativi, produttivi ed economici, era costretta a sospendere il piano di rientro concordato e si dichiarava disponibile a effettuare la corresponsione delle spettanze attraverso un nuovo piano di rientro in 13 mensilità a decorrere dal mese di ottobre 2020 e fino a novembre 2021. A ottobre scorso, su preciso mandato assembleare, è così stato siglato un nuovo accordo, che ha consentito ai lavoratori di percepire le rate di ottobre e novembre 2020, gennaio 2021 e il 50 per cento della retribuzione del mese di febbraio 2021.

“Con una scelta unilaterale, l’azienda ha sospeso il piano di rientro, senza dare alcuna comunicazione ai lavoratori - aggiungono Barranco, Lo Piccolo e Orofino – e, su nostra espressa richiesta, ha comunicato che avrebbe provveduto a corrispondere le rate scadute in base alle proprie disponibilità entro il mese di novembre 2021”.

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