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Cronaca Calatafimi / Via Cappuccini

"Insultati e minacciati dai senzatetto", la mensa dei Cappuccini chiude le porte

Dopo l'omicidio di Marcello Cimino, è stato vietato il bivacco sotto i portici. La decisione non è piaciuta a quanti vi trovavano rifugio, da qui le proteste

Porte chiuse per una settimana alla mensa dei Cappuccini. Un segnale netto che hanno voluto dare i volontari della missione, diventati bersaglio di insulti e minacce da parte degli stessi ospiti, di quelle stesse persone che loro aiutano ogni giorno.

Dopo l’omicidio di Marcello Cimino, che a marzo è stato arso vivo mentre dormiva davanti all’ingresso della mensa, i cappuccini hanno deciso di vietare il bivacco attorno al convento e alla mensa. La decisione non è piaciuta ai senza fissa dimora, che da allora hanno iniziato a protestare. Gli stessi volontari sono stati presi di mira e sono diventati oggetto di insulti e minacce.

Via Cappuccini, senzatetto bruciato vivo - Le foto

 A uccidere Cimino, nella notte tra il 10 e l''11 marzo, è stato Giuseppe Pecoraro, 45 anni. L'uomo, che collabora in una stazione di servizio della zona, ha confessato il delitto dicendo di avere agito per gelosia. (LE IMMAGINI CHOC DELL'OMICIDIO)

Padre Domenico Spatola, responsabile della mensa, si dice fiducioso: “Sono certo che dopo questa settimana di chiusura necessaria.  Le cose torneranno alla normalità. Al momento, purtroppo, il clima di tensione con gli ospiti non consentiva di andare avanti. Sulla decisione di non farli dormire nelle aree intorno al convento, comunque, non si torna indietro”.

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