Il Comune intitola una via a Biagio e Giuditta, Susinno: "Ma la strada non c'è..."
L'iniziativa per ricordare i due studenti del liceo Meli vittime, nel 1985, di un incidente stradale. Il paradosso sollevato dal consigliere comunale di Sinistra Comune: "L'iniziativa dell'Amministrazione sarebbe stata meritoria se prima la strada fosse stata completata, mancano tutti i servizi"
Non è asfaltata né illuminata. Mai nessuno, finora, ha provveduto a realizzare opere di urbanizzazione. E c'è persino un cartello di divieto di transito per le automobili. Ecco come si presenta via Biagio Siciliano e Giuditta Milella, la strada vicinale intitolata ai due studenti del liceo classico Meli vittime di un incidente che vide coinvolte le auto di scorta dei giudici Paolo Borsellino e Leonardo Guarnotta. Correva l'anno 1985, precisamente il 25 novembre.
Oggi - durante una cerimonia alla quale ha partecipato il sindaco Leoluca Orlando - nella strada che si trova fra via Salvatore Aldisio e via Villa Giocosa (proprio accanto al Meli) è stata scoperta la targa che porta il nome di Biagio e Giuditta. "Una strada che di fatto non c'è". A sollevare il paradosso è il consigliere comunale di Sinistra Comune, Marcello Susinno, secondo cui "l'iniziativa dell'amministrazione sarebbe stata meritoria se prima la strada fosse stata completata. Non ha senso un'intitolazione in queste condizioni. Così si rischia di mortificare il doveroso rispetto dovuto alle due vittime: perché intitolare spazi alla memoria di qualcuno, prima che possano essere utilizzati?".
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Susinno ha presentato un'interrogazione chiedendo lumi proprio sull'assenza delle opere di urbanizzazione. Dopo un rimpallo di competenze è arrivata la risposta dell'area tecnica della Riqualificazione urbana, settore che fa capo all'assessore Emilio Arcuri. "La riparazione e conservazione delle strade vicinali - si legge - è a carico di coloro che ne fanno uso. Il Comune è tenuto a concorrere alla manutenzione, sistemazione e ricostruzione in misura variabile, da un quinto sino alla metà della spesa". Questo perché le strade vicinali sono "oggetto di un diritto di proprietà privata, gravate da un diritto di servitù di passaggio a gavore della collettività".
Nell'immediato il Comune non sborserà un euro. A metterlo nero su bianco è sempre il settore Riqualificazione urbana: "In assenza di diversa programmazione dello strumento urbanistico - proseguono gli uffici del Comune - non sono comprese in tali attività la realizzazione di nuove opere di urbanizzazione richieste nell’interrogazione. Rimangono salve le competenze dell'amministrazione comunale, che in caso di inerzia dei privati deve provvedere alla manutenzione della strada, a tutela dell'incolumità dei cittadini". Il consigliere Susinno però non demorde: "In tempi rapidi - conclude - bisogna realizzare gli interventi di urbanizzazione necessari e provvedere all'apertura della strada".