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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Montepellegrino / Via Mariano D'Amelio

Borsellino, vent’anni fa la strage Stasera la fiaccolata in via d’Amelio

Nell'eccidio morirono anche gli agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Ingroia: "La politica non ha mai fatto un passo verso la verità". Alfano contestato, costretto ad andare via

Palermo ricorda Paolo Borsellino, il magistrato ucciso dalla mafia il 19  luglio del 1992 nell’eccidio di via D’Amelio in cui morirono anche gli agenti  di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Le commemorazioni, iniziate ieri, culmineranno proprio in via D’Amelio, luogo della strage, dove un albero d’ulivo raccoglie i messaggi e le  testimonianze di solidarietà portate negli anni. Quell’albero e  quel luogo, però, secondo la famiglia Borsellino non devono “essere meta di rappresentanti delle istituzioni venuti a  portare corone di fiori. Vogliamo che ci siano persone che  scelgono di fare memoria”.

Tanti gli appuntamenti oggi in programma per onorare la memoria del giudice che culmineranno questa sera con l’esibizione dell'orchestra sinfonica infantile "Falcone e Borsellino" della Fondazione "la Città Invisibile" (dirigono Massimo Incarbone e Teresa Zammataro) e alle 20 con l’ormai tradizionale sedicesima edizione della fiaccolata che partirà da piazza Vittorio Veneto (Statua della libertà) e si concluderà in via D'Amelio alle ore 21.

La fiaccolata in via D'Amelio - Foto Campolo/PalermoToday

ORE 22.30. Circa duemila persone hanno partecipato alla fiaccolata commemorativa, partita da piazza Vittorio Veneto e giunta fino in via D'Amelio, alla presenza di numerosi esponenti politici, tra cui il sindaco di Roma Gianni Alemanno, l'ex ministro della Difesa Ignazio La Russa e il segretario del Pdl Angelino Alfano. Proprio l'ex Guardasigilli è stato vittima di una forte contestazione, quando alcuni manifestanti, al termine dell'intervento di Marco Travaglio sul palco, gli hanno rivolto cori al grido "Via la mafia", costringendolo ad andare via circondato dagli uomini della scorta e dalle forze dell'ordine.

ORE 18.09. "Io stasera non parteciperò alla fiaccolata organizzata per ricordare Paolo Borsellino, ho sempre partecipato ma quest'anno ci sono presenze che non sono gradite. Ci sono persone che hanno votato in aula contro lo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose e che hanno festeggiato quando non fu votato l'arresto di Cosentino del Pdl". Lo ha detto all'Adnkronos Fabio Granata (Fli), in via D'Amelio per commemorare insieme con il presidente della Camera Gianfranco Fini il giudice Paolo Borsellino. Questa sera non parteciperanno nè Granata nè Fini alla fiaccolata. Sono, invece, previste le presenze del segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano, dell'ex ministro Giorgia Meloni, di Gianni Alemanno e di Ignazio La Russa. "Io salvo solo i ragazzi che hanno organizzato la fiaccolata ma quelle presenze mi impediscono di partecipare -ha aggiunto Granata- citando Ezra Pound, se sei per la legalità non puoi marciare per chi e' contro la legalità".

ORE 17.30. '"Invito il presidente Napolitano a convocare la procura di Palermo, le procure che cercano verità e giustizia. Le convochi e dica a quei magistrati che devono andare avanti, che devono cercare, in nome del popolo italiano, verità e giustizia senza guardare in faccia nessuno''. Lo ha detto il sindaco Leoluca Orlando che è in via D'Amelio con i sindaci di Bari Michele Emiliano e di Napoli Luigi De Magistris.

ORE 17.07. Il presidente della Camera Gianfranco Fini al suo arrivo in via D'Amelio, in forma strettamente privata, ha deposto un tricolore sull'ulivo che venne piantato proprio davanti all'abitazione della madre del giudice Paolo Borsellino. "Presidente, grazie per la sua sensibilità -gli ha detto Salvatore Borsellino- tengo molto a questo ulivo perchè lo volle piantare mia madre in ricordo di Paolo prima di morire".

ORE 16.59. In via D'amelio si osserva il minuto di silenzio in memoria del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta.

ORE 16.29. ''Vent'anni fa, a Palermo, un'autobomba massacrava Paolo Borsellino e tutti gli agenti della sua scorta. Dopo che, neanche due mesi prima, erano stati massacrati Giovanni Falcone e la sua scorta. Non furono delitti imprevedibili e imprevisti. Al contrario, tutti sapevano che sarebbero accaduti. Tutti si aspettavano quelle stragi da un giorno all'altro. Al punto che, l'ultima vittima designata, Paolo Borsellino, parlava di se' come di un morto vivente''. E' quanto scrive sul suo blog il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. ''Tutti sapevano - incalza il leader dell'Idv - ma lo Stato non fece niente per difendere i suoi piu' validi e coraggiosi servitori, impegnati in prima linea nella guerra contro quella che dovrebbe essere la prima nemica dello Stato, la mafia, e con la quale, invece, lo Stato usava trattare e scendere a patti. Se lo Stato si preoccupa di patteggiare col nemico, invece di combatterlo e difendere i suoi servitori, e' ovvio che sorgano profondi e tremendi sospetti. Da allora quei sospetti raggelanti hanno solo trovato innumerevoli conferme: l'ipotesi che Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e gli agenti delle loro scorte siano stati mandati a morte con la complicita' dello Stato e', purtroppo, del tutto plausibile". "I magistrati di Palermo, sfidando difficolta' immense e pericoli altrettanto grandi - prosegue - stanno facendo il possibile per far luce su quella tragedia e scoperchiare quel nido di serpenti. Aiutarli, sostenerli e difenderli dovrebbe essere il dovere di ogni cittadino onesto, e a maggior ragione di chi incarna le istituzioni della Repubblica e dello Stato democratico".

ORE 16.17. "Il conflitto di attribuzione sollevato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano con la Procura di Palermo, che potrebbe fermare il corso della verità e della giustizia, è una improvvida iniziativa". Lo ha detto il fratello del giudice Paolo Borsellino, Salvatore, intervenendo dal palco durante le commemorazioni del magistrato in via D'Amelio. "Al presidente Napolitano -ha proseguito- chiederemo di inserire nel giuramento dei ministri l'espressione di 'essere tutti partigiani costituzione'. Se tutti fossero partigiani della Costituzione, non accadrebbe più che pezzi dello Stato scendano a compromessi con pezzi della criminalità organizzata".

ORE 14.42. ''Il messaggio del presidente della Repubblica è di esemplare chiarezza e ribadisce che non ci devono essere nè strumentalizzazioni nè polemiche di basso livello, che ci sono state, perchè tutti sono fermamente convinti del dovere di sostenere i magistrati palermitani per accertare se davvero ci fu una trattativa Stato-mafia e chi se ne rese responsabile''. Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini.

ORE 12.30. Napolitano parla sulla ricerca della verità nella strage di via D'Amelio: "Si deve lavorare senza sosta e senza remore -dice- per la rivelazione e sanzione di errori ed infamie che hanno inquinato la ricostruzione della strage di via D'Amelio. Si deve giungere alla definizione dell'autentica verità su quell'orribile crimine che costò la vita a un grande magistrato protagonista con Giovanni Falcone di svolte decisive per la lotta contro la mafia". Per il Capo dello Stato, "tanto più si riuscirà  a vincere questa dura e irrinunciabile battaglia di giustizia, quanto più si procederà sulla base di analisi obbiettive e di criteri di assoluto rigore". "Vedete, Signori Magistrati di Palermo - scrive Napolitano - appartengo a una generazione che ha conosciuto la tragedia della guerra fascista e del crollo dell'8 settembre 1943, e ha giovanissima abbracciato l'impegno politico - pur da diverse posizioni ideologiche - nello spirito della Resistenza trasfusosi poi nella Costituzione. In quel contesto, la lotta conseguente contro la mafia, senza cedimenti a rassegnazioni o a filosofie di vile convivenza con essa, è divenuta parte integrante della nostra scelta civile sin da quando ci giunsero gli echi dell'eccidio di Portella delle Ginestre. Sono di recente tornato laggiù, per rinnovare un omaggio e un giuramento a cui sempre sono rimasto e sempre limpidamente rimarrò fedele. Pensando con commozione a Paolo Borsellino, a tutti coloro che sono come lui caduti in nome della legge, e sentendomi al fianco di quanti ne continuano l'opera".

ORE  12.15. "Abbiamo solo un dovere per ricordare Paolo, continuare a cercare con massimo coraggio la verità, fossero anche prospettabili l'eventualità di verità scomode. Continueremo a farlo, non ci faremo trascinare nel gorgo delle polemiche, e non ci faremo cogliere dalla rassegnazione. Cercheremo di affrontare le difficoltà con unico obiettivo, l'accertamento della verità secondo un criterio fondamentale: trattare tutti, imputati e indagati allo stesso modo. Siano essi criminali, politici o rappresentati delle istituzioni che hanno commesso dei reati. Questo unico farò che ci guiderà". Lo ha detto il presidente dell'Anm di Palermo Nino Di Matteo, alla commemorazione di Paolo Borsellino nell'aula magna del Palazzo di Giustizia.

ORE 12.00. Il presidente del Consiglio Mario Monti ha inviato una lettera, attraverso il prefetto di Palermo, ai familiari delle vittime della strage di via D'Amelio. ''L'insegnamento di chi ha sacrificato la sua vita - ha scritto il premier nella missiva letta al convegno organizzato per ricordare l'eccidio - non appartiene al passato, ma è ancora vivo''. Monti ha espresso ai familiari delle vittime a nome suo e del Governo ''commossa partecipazione'' nel giorno del ricordo del ''barbaro e crudele episodio''.

ORE 11.55. "Credo che vedendo frutti del suo lavoro, perchè quelli attuali lo sono, Borsellino non potrebbe che essere soddisfatto del grado di organizzazione repressiva che ci siamo dati e dell'efficienza di questa organizzazione". A dirlo è stato il capo della Procura di Palermo, Francesco Messineo, a margine dell'iniziativa dell'Anm in occasione del 20anniversario della strage di via d'Amelio.

ORE 11.22. ''Da quando sono stato toccato da queste vicende giudiziarie, e prima che ne parlasse la signora Maria Falcone, io non ho partecipato ad alcuna manifestazione di commemorazione di questi straordinari uomini e indimenticabili eroi''. Lo ha detto il governatore Raffaele Lombardo, a margine del processo per reato elettorale in cui è imputato a Catania davanti al tribunale monocratico, parlando delle stragi di Cosa nostra a Palermo. ''Il mio governo - ha aggiunto Lombardo - ha finanziato e promosso iniziative per commemorarli. Non c'è dubbio che io con la memoria, il sentimento, il cuore e la mente, non posso che andare a quegli uomini. Ma questa situazione che mi vede oggi qui, e questo è profondamente triste, mi impedisce di essere fisicamente altrove''.

ORE 10. Il presidente della Camera Gianfranco Fini è giunto a Palermo per partecipare, in forma privata, alle manifestazioni per il ventennale della strage di via D'Amelio in cui furono uccisi il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta. Dopo il suo arrivo all'aeroporto di Punta Raisi, Fini si è fermato per qualche minuto di raccoglimento a Capaci, davanti alla stele che ricorda l'attentato che costò la vita a Giovanni Falcone, alla moglie e a tre agenti di scorta. In mattinata il presidente della Camera parteciperà al convegno in memoria di Paolo Borsellino organizzato dall'Anm al Palazzo di Giustizia. Nel pomeriggio sarà presente alla cerimonia che si svolgerà alle 16.59 in via D'Amelio. Infine presenzierà all'orazione civile in ricordo del magistrato che si terrà alle 18.30 alla biblioteca comunale.

ORE 8. Ventennale della strage di via D'Amelio, gli eventi in programma dal 17 al 19 luglio 2012
Presidio per i bambini in via D'Amelio. Dalle 9.30 alle 13, ci saranno animazione ludica e didattica, percorsi di legalità, merenda e tanto altro ancora.

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