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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Posto di lavoro in cambio di soldi, padre e figlio finiscono in manette

La vittima è un giovane disoccupato. Per circa un anno ha versato ai due il 45% della retribuzione mensile. I taglieggiatori accompagnavano personalmente in banca la vittima che doveva scambiare l'assegno dello stipendio

Promettono un posto di lavoro a un giovane disoccupato in cambio di soldi. In manette padre e figlio, arrestati dai poliziotti del commissariato Zisa-Borgonuovo per estorsione in concorso, su ordine del gip Fernando Sestito, che ha accolto la richiesta del sostituto procuratore Francesco Grassi. G.P. ed S.P., di 46 e 21 anni, sono stati incastrati dalla denuncia della vittima nel maggio 2010.

Il giovane si era imbattuto negli estorsori, suoi vicini di casa, che lo avevano rassicurato sulla possibilità di ottenere un lavoro nel settore edile, in cambio, però, della consegna del 45% di ogni retribuzione mensile. Le condizioni capestro erano state accettate a malincuore dal giovane disoccupato che per circa un anno aveva sottostato a quella condizione. I taglieggiatori accompagnavano personalmente in banca la vittima che doveva scambiare l'assegno dello stipendio. Ogni ritardo veniva punito con minacce, anche di morte rivolte a lui e ai familiari. In un'occasione si era impossessati dell'acquario di proprietà della sorella del giovane, a titolo di acconto. Una odiosa persecuzione alla quale non ha più retto. Il figlio è stato arrestato a Palermo, il padre, a Reggio Calabria dove lavorava alle dipendenze di una ditta edile.
 

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