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Domenica, 3 Dicembre 2023
Cronaca

Via alla vendemmia anche in provincia di Palermo: "Uve eccellenti e qualità in crescita"

Secondo Assovini Sicilia, che raggruppa 90 aziende del settore, mentre il Nord sta soffrendo per la siccità, l'Isola "sa fronteggiare il fenomeno con cui da sempre ha dovuto fare i conti e grazie alla sua posizione nel cuore del Mediterraneo patisce meno i cambiamenti climatici"

Via alla vendemmia nelle province di Palermo e Trapani. E, mentre la siccità sta devastando il Nord mettendo a rischio, con scenari desertici, molte coltivazioni, comprese le viti, in Sicilia "le uve sono eccellenti e sane, in ottimo stato produttivo, senza stress idrico" e "le previsioni parlano di una quantità in linea con quella dell'anno scorso e di una qualità sempre più in crescita", come fa sapere Assovini Sicilia, che raggruppa 90 aziende del settore nell'Isola.

Quella siciliana è la vendemmia che dura di più nel Paese, mediamente oltre 100 giorni, e si concluderà a novembre nei punti più elevati dell'Etna. Si comincia in questi giorni con la raccolta della base spumante e poi si passerà alle varietà internazionali, come Chardonnay e Sauvigno Blanc, per chiudere con quelle autoctone.

Secondo l'associazione, mentre altrove si soffre, nell'Isola "grazie a un inverno mite, nessuna gelata in primavera, l'andamento meteo regolare, temperature in linea con il 2020 e il 2021" il clima, a tratti decisamente estremo che sta caratterizzando quest'estate, non ha danneggiato le coltivazioni. "Le piogge invernali - spiegano - hanno bagnato i terreni e riempito gli invasi, un clima estivo soleggiato e con scarsa umidità ha bloccato la diffusione delle principali malattie della vite, come peronospora e oidio. Tutto ciò ha portato le uve ad uno stato fitosanitario sano e di eccellenza". Assovini precisa che "non sarà un'annata ricchissima, ma sicuramente più produttiva del biennio 2019/2020 che è stato sotto la media regionale".

Di "uve eccellenti" parla Filippo Buttafuoco, agronomo di Cantine Settesoli, mentre Francesco Spadafora, titolare dell'azienda "Dei Principi di Spadafora" sottolinea che "le piante hanno utilizzato molte delle riserve accumulate durante l'inverno e in questo momento non notiamo stress idrici". Alessandro di Camporeale, di "Duca di Salaparuta" aggiunge che "la qualità è molto elevata, data l'assenza di malattie". Anche nella Tenuta di Contessa Entellina di Donnafugata è partita la vendemmia.

"La Sicilia mostra una buona resistenza rispetto ai sempre più evidenti cambiamenti climatici, grazie alla sua posizione nel cuore del Mediterraneo, ai suoi microclimi, ai suoi terroir e alle sue varietà indigene", afferma il presidente di Assovini Sicilia, Laurent de la Gatinais". Che aggiunge: "Assovini Sicilia vuole essere portavoce e pioniera nel guidare, con nuovi modelli, il futuro della vitivinicolutra siciliana e sviluppare nuove conoscenze e know how in grado di affrontare le sfide legate al climate change".

La Sicilia da sempre ha dovuto fare i conti con la siccità e questo si rivela adesso un asso nella manica: "Riusciamo meglio di altre regioni a fronteggiare questo fenomeno nel periodo estivo", sottolinea Aurora Ursino, eletta migliore agronomo italiano l'anno scorso. "Mi sento di affermare con certezza che i produttori siciliani stanno virando verso un'agricoltura sempre più sostenibile, puntando non più alle quantità ma alla qualità delle uve. Adottare tecniche agronomiche sostenibili, nonché potature adeguate, forme di allevamento e portinnesti idonei all'ambiente pedoclimatico dell'areale, è l'unico strumento possibile per poter fronteggiare in modo adeguato la siccità e l'effetto dei cambiamenti climatici".

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