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Cronaca

"Dalle Hawaii alla Cala": riecco Lisca Bianca, la barca che girò il mondo

Il veliero di 11 metri è tornato a nuova luce dopo un lungo periodo di recupero e restauro. Orlando: "Tecnicamente siamo in presenza di una lucida follia"

Il sindaco Leoluca Orlando ha partecipato ai cantieri navali della Cala, al varo di “Lisca Bianca”, un veliero Carol Ketch di 11 metri tornato a nuova luce dopo un lungo periodo di recupero e restauro. Attualmente, il suo utilizzo è finalizzato alla realizzazione di progetti di inclusione sociale.

“Tecnicamente siamo in presenza di una lucida follia – ha dichiarato Orlando - inizia il terzo giro del mondo con due sole considerazioni: la vela e il mare. Palermo ha un forte rapporto con il mare, che deve servire non a dividere ma ad unire. E Lisca Bianca è stata uno straordinario strumento per unire realtà che nella loro vita non si sarebbero mai incontrate. Qui ci sono gli artisti, i ragazzi del Malaspina, i migranti che hanno il diritto di decidere dove andare a vivere la propria esistenza. Questa barca, se mi posso permettere – ha proseguito il Sindaco - è Palermo, col suo rapporto col mare, con la vela che qui vanta una straordinaria tradizione. Quest’anno abbiamo organizzato in onore di Lisca Bianca i Campionati italiani d’altura, ora attendiamo di ospitare i campionati europei di vela. In attesa di ciò – ha chiosato - noi andiamo oltre e ...ci facciamo il giro del mondo”.

Lisca Bianca - dei coniugi Albeggiani, il “Comandante” Sergio ed il “Nostromo” Licia - realizzò, salpando da Porticello, il primo periplo del globo dal 1984 al 1987: un viaggio di trentamila miglia che in tre anni solcò i mari più belli: Canarie, Antille, Galapagos, Hawaii, Maldive, Mar Rosso. Un secondo giro del mondo, nel 1989, venne interrotto dall’improvvisa scomparsa di Sergio, avvenuta a Las Palmas. Da allora, un lento declino che avrebbe portato inesorabilmente alla demolizione della barca.

Nel 2013, il via al Progetto di vela solidale “Lisca Bianca - navigare nell’inclusione” che ha coinvolto nel restauro i ragazzi dell’Istituto Penale per i Minorenni di Palermo, della Comunità di recupero Sant’Onofrio di Trabia, dello S.P.R.A.R. (Sistema di protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), e l’INAIL.  L’iniziativa mira a consentire ai soggetti coinvolti di acquisire conoscenze professionali, al fine di favorirne il reinserimento sociale. L'Amministrazione Comunale già da tempo aveva deciso di sostenere il progetto, mettendo a disposizione il padiglione 5 della Fiera del Mediterraneo, che costituisce la "base a terra" dell'intera operazione.

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