Vaccini per gli autoferrotranvieri, ma c'è anche l'appello dei malati di tumore: "Noi dimenticati"
La Regione ha comunicato la buona notizia a sindacati e associazioni di categoria del Tpl. Dal Centro Amazzone di Palermo parte il pressing alle istituzioni affinché si dia priorità nel piano di vaccinazioni anti Covid ai soggetti fragili per patologie tra cui quella oncologica
Anche il personale delle linee siciliane di trasporto sia a capitale pubblico che privato sarà vaccinato in tempi brevi. Lo ha comunicato la Regione siciliana ai sindacati e alle associazioni di categoria del Tpl (trasporto pubblico).
"Aver inserito gli autoferrotranvieri tra le categorie di lavoratori dei servizi essenziali da vaccinare in via prioritaria consentirà di garantire in tutta sicurezza due diritti fondamentali: quello alla salute e quello alla mobilità, sia per i dipendenti delle aziende di trasporto pubblico come l'Amat sia per gli utenti che quotidianamente salgono a bordo di bus e tram".
Così le segreterie dei sindacati Cobas Tpl Lavoro Privato, Ugl-Trasporti, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Orsa dopo aver appreso la notizia dalla Regione Siciliana. Nei giorni scorsi le sigle sindacali, che all'Amat rappresentano il maggior numero di dipendenti, con una lettera inviata al governatore Nello Musumeci, all'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e quello ai Trasporti Marco Falcone avevano chiesto l'inserimento nel piano vaccinale di autisti, personale di vendita e controllo dei biglietti, ausiliari del traffico al fine di "assicurare il diritto alla mobilità in questo periodo caratterizzato dalla pandemia da Coronavirus che si protrae da marzo 2020".
"Sin dal primo Dpcm - sottolineano Carlo Cataldi (Cobas Tpl Lavoro Privato), Corrado Di Maria (Ugl-Trasporti), Franco Trupia (Uiltrasporti), Fabio Danesvalle (Faisa-Cisal) e Giuseppe Taormina (Orsa) - il trasporto pubblico locale è stato ritenuto un'attività indispensabile. Ciò ha esposto il personale delle varie aziende a enormi rischi di contagio, nonostante le misure di sicurezza adottate. Da un anno a questa parte, anche nei periodi di picco della pandemia, i mezzi di trasporto hanno continuato a circolare. Adesso, con la disponibilità dei vaccini, dobbiamo mettere in sicurezza il comparto. Dobbiamo farlo ora che tanti studenti sono tornati a fare didattica in presenza e sempre più persone fanno uso dei mezzi di trasporto. Nell'esprimere apprezzamento alle istituzioni che hanno accolto la nostra richiesta, riteniamo importante definire un'organizzazione delle vaccinazioni che sia quanto più celere possibile".
Antonio Graffagnini, presidente di Anav Sicilia, e Claudio Iozzi, presidente di Asstra Sicilia, rinfgraziano la Regione per un "gesto di grande sensibilità che tiene nella giusta considerazione delle esigenze di sicurezza degli addetti e degli utenti. Va sottolineato che il nostro personale e i nostri mezzi anche nel periodo più duro dell’emergenza sanitaria hanno continuato a circolare garantendo il diritto alla mobilità nonostante il naturale e fortissimo calo di passeggeri disincentivati a utilizzare il trasporto pubblico dal pericolo di contagio e ovviamente in larga parte impossibilitati durante il lockdown".
Nei mesi passati è stato elaborato un protocollo aziendale di regola-mentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro e sugli autobus. "Le nostre imprese associate come del resto tante altre aziende di altri settori merceologici - aggiungono Graffagnini e Iozzi - hanno fatto tutto il possibile per mettersi in regola con le norme igienico-sanitarie, acquistando prodotti e servizi dedicati a igienizzazione e sanificazione per il rispetto di tutti i Dpcm e a tutela degli utenti-passeggeri, investimenti importanti e oggi rinnoviamo il nostro impegno ringraziando il governo regionale per l’attenzione al settore".
La rabbia dei malati oncologici: "Noi dimenticati"
Ma se il mondo del trasporto pubblico sorride, dal Centro Amazzone di Palermo parte un appello alle istituzioni perché si dia priorità nel piano di vaccinazioni anti Covid ai soggetti fragili per patologie tra cui quella oncologica. Una lettera, firmata da Lina Prosa e Anna Barbera, fondatrici e direttrici del Centro che da quasi 30 anni segue le donne malate di cancro al seno con un approccio culturale e sociale e non solo sanitario, è stata inviata oggi al presidente della Regione Nello Musumeci, all’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e al sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
"Oggi che la speranza di uscita dal tunnel è riposta nel vaccino, abbiamo recepito l’ansia e il malcontento dei tanti soggetti oncologici, che seppure previsti in un piano di vaccinazione successivo a quello degli ultraottantenni, si sono visti arretrare in un limbo di lista su cui non si hanno più informazioni corrette e precise. I pazienti ed ex pazienti sono stati dimenticati e surclassati da categorie professionali, che non elenchiamo, perché non vorremmo fare della opportunità vaccinale una corsa al privilegio”, dicono Prosa e Barbera. Il Centro Amazzone chiede, anche al governo centrale, di fare chiarezza sugli iter previsti ed è disponibile a offrire la sua collaborazione mettendo in atto azioni utili per il superamento della attuale crisi sanitaria e umanitaria.