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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Ustica, conigli e colombacci colpiscono ancora: "A rischio la raccolta delle lenticchie presidio Slow Food"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Con una petizione firmata da un gruppo di agricoltori, a marzo è stato portato all’attenzione dell'amministrazione comunale di Ustica, dell'assessore regionale dell’Agricoltura, dell’assessore regionale al Territorio e all'Ambiente e alla ripartizione Faunistica Venatoria della Regione il tema dei danni alle coltivazioni di lenticchie provocati da conigli e colombacci.

Durante il Consiglio comunale del 9 maggio scorso, alcuni consiglieri hanno avanzato delle vane soluzioni: dal portiamo due volpi a Ustica a mettiamo gli spaventapasseri. Non si è trovata nessuna soluzione seria e concreta. Il sindaco ha fatto sapere che l’11 maggio si sarebbe recata sull’Isola una delegazione dell’Asp, dell’Istituto zooprofilattico sperimentale e della Regione Siciliana per effettuare un sopralluogo. Non sono stati però resi pubblici i risultati di questo sopralluogo e non si conoscono le azioni che gli organi preposti intenderanno intraprendere.

Il problema esiste e persiste. Già lo scorso anno è stata messa a dura prova la raccolta del piccolo fagiolo bianco, autoctono dell’isola coltivato e raccolto esclusivamente a mano, mentre invece in questi giorni è in atto la raccolta delle lenticchie presidio Slow Food che, piccolissime e pregiate per il loro gusto intenso, garantiscono abbondanti fonti di alimenti per un sempre crescente numero di colombacci in svernamento e conigli ormai autoctoni. Ancora una volta il problema viene ignorato. "Ditemi come si fa a fare agricoltura ad Ustica se, oltre alle condizioni meteo dell’ultimo periodo (a cui non si può porre rimedio), che hanno causato la perdita di significative quantità di lenticchie, ciò che resta viene mangiato da colombacci e conigli?. Queste le parole di Pasquale Palmisano, agricoltore usticese. "Si spera che nell’immediato gli organi preposti prendano provvedimenti decisivi e risolutivi, con il fine di salvaguardare gli agricoltori ed il loro raccolto, sempre più minacciato dalla presenza incessante di colombacci ormai stanziali".

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