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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Terremoto all'università, parte da Palermo il ricorso contro i test d’ammissione a Medicina

Altre grane dopo il pasticcio del bonus maturità. Le modalità con le quali è stato svolto l'esame di ingresso sono infatti da ritenersi illegittime in quanto violano il principio dell'anonimato

Si preannuncia come un vero e proprio terremoto, il nuovo maxi ricorso collettivo contro i test d’ammissione a medicina. Se, infatti, per il ministero dell’Università e della Ricerca il 2013 non si era concluso bene, a causa del pasticcio “bonus maturità”, anche il 2014 non sembra essere iniziato nei migliori dei modi. Al centro della nuova incresciosa vicenda, che coinvolge tutte le Facoltà di Medicina di Italia ci sono, anche questa volta, i test d’ammissione e in particolare le loro modalità di svolgimento.

Ed infatti, come rilevato dalla sentenza n. 26 del 20.11.2013, emessa dalla Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, le modalità con le quali è stato svolto l’esame di ingresso, a medicina e odontoiatria, sono da ritenersi illegittime in quanto violano il principio dell’Anonimato. Sulla scia della decisione del massimo organo di giustizia amministrativa, anche il Tar Palermo, non più di una settimana fa, ha accolto il ricorso di cinque studenti che, lo scorso settembre, avevavo partecipato ai test d’ingresso. I giudici siciliani, nello specifico, hanno deciso che tutti i ricorrenti devono essere immediatamente immatricolati, in sovrannumero, nella facoltà prescelta e, in più, rilevando possibili profili di rilevanza penale, hanno trasmesso il fascicolo alla Procura della Repubblica.

La notizia dell’avvenuto accoglimento del ricorso ha, in questi giorni, dato fiducia ai tanti studenti che, anche quest’anno, hanno visto infrangersi il loro sogno di diventare medici dinnanzi ad una barriera, quella dei tanto discussi test d’ammissione, che oggi può dirsi a tutti gli effetti illegittima.  Il tam tam mediatico, scatenato dalle sentenze, ha consentito in soli tre giorni la costituzione a Palermo di un maxi ricorso collettivo attraverso il quale, centinaia di studenti da tutta Italia, chiederanno l’annullamento dei quiz di ammissione e l’immediata immatricolazione in sovrannumero.

“Tanto clamore non ci sorprende – dichiarano gli avvocati Francesco Leone, Gabriele La Malfa e Francesco Stallone hanno fatto svolgere dei test facilmente alterabili e, pertanto,– la sentenza del Consiglio di Stato dello scorso novembre, infatti, chiarisce una volta e per tutte che il Miur, e il Cineca, lesivi del principio dell’anonimato delle prove. Che centinaia di studenti chiedano oggi giustizia, e aspirino ad una immatricolazione in sovrannumero, rappresenta solo una doverosa richiesta risarcitoria per un diritto leso”.

Dal Comitato promotore del ricorso, la studentessa Marta Mulè dice “I termini per aderire al maxi ricorso scadono il prossimo 27 gennaio,  abbiamo fatto un blog e una pagina facebook per diffondere meglio le informazioni e fare gruppo… per molti di noi potrebbe essere l’ultima occasione  per entrare nella facoltà dei nostri sogni”. Prossimo appuntamento in primavera, quando un probabile provvedimento giudiziario rischierà di causare un vero e proprio terremoto nelle facoltà di medicina italiane.

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