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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Università, protesta contro le bottigliette di plastica: "Vogliamo erogatori di acqua potabile"

Questa mattina gli studenti del collettivo universitario di Ecologia Politica Palermo hanno attaccato sopra i distributori alcune locandine con una precisa richiesta rivolta alle istituzioni dell’ateneo

Questa mattina gli studenti del collettivo universitario di Ecologia Politica Palermo hanno sanzionato i distributori di snack e bevande che si trovano all’interno degli edifici di UniPa: "Basta plastica monouso". Hanno attaccato sopra i distributori alcune locandine con una precisa richiesta rivolta alle istituzioni dell’ateneo: vogliono erogatori di acqua potabile in ogni edificio di viale delle Scienze e di via Archirafi, per eliminare l’uso delle bottigliette di plastica. 

Nel 2019 l’Università degli Studi di Palermo ha dato il via ad alcuni progetti mirati alla sostenibilità ambientale. Tra questi, l’installazione di un Eco – Totem Smartie water, che avrebbe dovuto dare la possibilità agli studenti in possesso di una card di accedere all’acqua potabile a un prezzo contenuto, buttando plastica e alluminio in cambio di gettoni e punti. 

"Già all’inizio dell’installazione la struttura non funzionava - lamenta Ludovica Di Prima a nome del collettivo ecologista - Inoltre l’ateneo aveva anche distribuito alcune borracce, denominate PlaStop: i recipienti si presentavano con un tappo di plastica e con una capienza di soli 0,4 litri, inferiore a una bottiglietta d’acqua. Una volta acquistati i 22 mila gadget – contro i complessivi 55 mila studenti – alla seconda distribuzione è stata almeno corretta la gaffe che vedeva ancora una volta l’uso della plastica monouso come involucro delle borracce stesse". 

Gli studenti, che il 25 marzo partiranno in corteo, alle 9, da piazza Politeama per lo sciopero globale per il clima, sottolineano "come la plastica monouso la si ritrova attualmente in tutti i distributori di snack e bevande presenti in ogni edificio, con una ricaduta grave sugli ecosistemi". "L’impatto sull’ambiente delle bottigliette e di tutte le confezioni di plastica vendute all’interno dei distributori non è ridotto: le plastiche monouso rappresentano il tipo più comune di plastica, che con troppa facilità finiscono nei nostri mari; si stima che vadano dai 5 ai 13 milioni di tonnellate ogni anno. Oltre a ciò, la plastica si può frammentare in microplastiche e nanoplastiche che impattano non solo la vita marina, ma anche la capacità dei mari di assorbire CO₂", spiega Ludovica. 

Con l’azione di stamattina, vogliono sensibilizzare i colleghi a non utilizzare più plastica monouso, ma soprattutto chiedono un intervento concentro da parte dell’ateneo per mettere in campo politiche sostenibili ed ecologiste. "Pretendiamo - dicono - che l’università si impegni a ridurre l’impatto sull’ambiente e sulle nostre tasche. Vogliamo erogatori di acqua potabile in ogni edificio e che venga eliminata la plastica monouso nelle macchinette".


 

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