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Cronaca

Morta la professoressa Tindara Ignazzitto, il dolore dell'università: "Profonda commozione"

Il cordoglio dell'ateneo per la docente della Scuola di lingua italiana per stranieri: "Straordinaria capacità di misurarsi con realtà diversissime che sempre sapeva affrontare con le armi della passione e del rigore scientifico"

E' morta negli scorsi giorni Tindara Ignazzitto, docente della Scuola di lingua italiana per stranieri - ItaStra. L'Università degli Studi di Palermo esprime il più sentito cordoglio per la scomparsa della professoressa. E lo fa attraverso una nota. "Profonda commozione - si legge - ha provocato la morte di Tindara Ignazzitto, con migliaia di messaggi sui social provenienti da tutto il mondo sia dalla società civile che dalle realtà accademiche". 

Collaboratrice di ItaStra fin dal 2007, anno della fondazione, a più riprese ne ha curato il coordinamento promuovendo e sviluppando con grande creatività e competenza un modello didattico innovativo nel quale non c'è frattura tra lezione guidata e apprendimento nel territorio - ricordano i colleghi -. I suoi progetti di immersione linguistica hanno consentito a migliaia di studenti di tutto il mondo di vivere con rigore la lingua e la cultura italiana nei teatri, nelle rassegne cinematografiche, nei quartieri popolari, nei musei, nelle biblioteche, sempre con un occhio di riguardo per gli ultimi, per i giovani migranti e le donne appena giunte a Palermo, e attenta, nello stesso tempo, all'alta cultura, al gusto artistico. 

Tindara Ignazzitto ha anche collaborato, sin dalla sua prima edizione nel 2011, al Master di II livello in "Teoria, progettazione e didattica dell'italiano come lingua seconda e straniera" nella doppia veste di docente e di tutor d'aula, "diventando con il tempo un punto di riferimento per gli studenti, che vedevano in lei incarnarsi la figura professionale che il master si prefigge di formare, ossia quella di una docente in grado non solo di coniugare sapere e saper fare, ma anche di porre l'apprendente al centro della propria pratica didattica". 

"Tindara - dicono dall'università - ha portato dentro ItaStra la sua straordinaria capacità di misurarsi con realtà diversissime che sempre sapeva affrontare con le armi della passione e del rigore scientifico. La ricordiamo in un indimenticabile percorso didattico con i bambini Rom della scuola elementare De Gasperi e, subito dopo, in una delle tante Summer School di ItaStra, guidare centinaia di giovani di tutto il mondo impegnati a tradurre in sette lingue diverse una straordinaria guida di Palermo, e poi ancora immergersi in una serie di progetti rivolti a donne migranti e in particolare a donne vittime della tratta". 

Nella impossibilità di salutarla con un grande abbraccio collettivo, le tante realtà che hanno conosciuto, stimato, amato la docente si sono date appuntamento in primavera nella sede di ItaStra, il complesso di Sant'Antonino, per ricordarla insieme dedicandole una delle ‘sue’ aule".

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