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Università, cresce il numero degli iscritti: escluso l'aumento delle tasse

Nel 2014-2015 si registrano 12 mila studenti. Il 2014 è stato segnato anche dal rientro di molti che prima avevano scelto di studiare in altre regioni d'Italia e che adesso decidono di tornare a "casa"

Cresce il numero degli studenti dell'Università di Palermo. Nel 2014 l'ateneo cittadino ha registrato un aumento dell'1,2% degli iscritti rispetto all'anno precedente, a fronte di una perdita a livello nazionale del 7%. In totale nel 2014-2015 si registrano 12 mila iscritti. Il 2014 è stato segnato anche dal rientro di molti studenti, che prima avevano scelto di studiare in altre regioni d'Italia e che adesso decidono di tornare a "casa". Una scelta certamente dettata, commenta il rettore Roberto Lagalla, sia dall'impegno "riconosciuto" nel migliorare la formazione ma anche dalla crisi che non permette piu' alle famiglie di mantenere i figli fuori sede.

Il Fondo di Finanziamento ordinario per l'Ateneo del capoluogo si è attestato per il 2014 a 204,9 milioni di euro, con tagli inferiori rispetto agli anni precedenti in cui erano stati registrati tagli di risorse prima del 5%, poi del 3,5% e infine del 2,5%. Scongiurato qualsiasi aumento delle tasse universitarie: "Non ce lo possiamo permettere - dice Lagalla -, considerando le condizioni del nostro territorio".

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Risultati positivi sul fronte del bilancio. Lagalla annuncia che "il 2014 sarà chiuso a maggio con un avanzo di amministrazione, mentre il bilancio di previsione per l'anno in corso è in pareggio tra entrate ed uscite ed ha una sostenibilità che non va a toccare quell'avanzo che abbiamo di 11 milioni".

"Il 50% dei nostri laureati - dice Lagalla - trova facilmente lavoro in Italia o all'estero, un dato sconvolgente, che comunque conferma il fatto che questi giovani sono competitivi ma che qui non si creano le condizioni perchè il lavoro si determini. La Regione - aggiunge - dovrebbe fare di più e non confondere la dimensione del welfare con quella del lavoro. Per questo puntiamo molto a stimolare l'autoimprenditorialità e dovrebbe essere sviluppato un meccanismo di scambio tra imprese e università, insomma tra domanda e offerta". Migliorare la qualità  dell'offerta formativa in termini di rinnovamento dei modelli didattici ma puntando anche su l'internazionalizzazione e l'ampliamento del numero dei corsi riconosciuti all'estero

Tra gli altri obiettivi per il futuro, una maggiore trasparenza, con il via libera da parte del Senato Accademico della pubblicazione sul sito dell'Ateneo delle opinioni degli studenti sul lavoro dei docenti e una programmazione dei docenti fino al 2017 nell'ottica di un turn-over non più bloccato al 20% ma al 30%.

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