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Cronaca

Unità di crisi sugli incendi, Regione pronta a chiedere lo stato d’emergenza

Presenti alla riunione l'assessore Cordaro, i dirigenti generali dei dipartimento Sviluppo rurale, Agricoltura, Corpo forestale e Protezione civile e i sindaci di Altofonte, Monreale, Piana, Santa Cristina Gela e San Giuseppe Jato

Si è insediato stamane il tavolo di crisi voluto dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, relativo agli incendi che hanno colpito a fine agosto l'area del Palermitano. A presiedere la riunione l'assessore all'Ambiente Toto Cordaro. Presenti all'incontro, nella sede dell'assessorato, i sindaci dei 5 Comuni coinvolti (Altofonte, Monreale, Piana degli Albanesi, Santa Cristina Gela e San Giuseppe Jato) e i dirigenti generali dei dipartimenti regionali Sviluppo rurale, Agricoltura, Corpo forestale e Protezione civile, oltre al responsabile dell'Ufficio contro il dissesto idrogeologico.

L'insediamento del "gruppo di lavoro" era propedeutico alla proclamazione dello stato di calamità, da parte del governo regionale, e alla successiva richiesta a Roma della dichiarazione dello stato di emergenza. In questi giorni, i dipartimenti coinvolti hanno già proceduto a una prima quantificazione della stima dei danni che, insieme ai dati delle altre province dell'Isola, verranno trasmessi a brevissimo alla Giunta regionale per l'approvazione della relativa delibera. All'indomani dei roghi Musumeci e Cordaro si erano recati nel Bosco della Moarda ad Altofonte, il Comune più colpito con oltre 900 ettari di vegetazione andati in fumo, per testimoniare la vicinanza dell'amministrazione regionale ai cittadini.

Entro domani invece verranno completati, da parte della Protezione civile regionale, i sopralluoghi nelle aree indicati dai primi cittadini per individuare gli interventi di messa in sicurezza immediata delle zone, prevenendo così eventuali fenomeni di erosione dovuti alle piogge. Subito dopo partiranno i lavori di somma urgenza. La seconda fase, così come concordato nella riunione di stamane, prevede l'avvio delle opere definitive a tutela dei centri abitati, con la realizzazione di rete paramassi, da parte dell'Ufficio contro il dissesto idrogeologico.

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