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Mercoledì, 6 Dicembre 2023
Cronaca Resuttana-San Lorenzo / Via Ausonia

Ubriaco alla guida si schiantò contro 4 auto, il giudice lo assolve: "Alcoltest in ritardo"

L'imputato aveva danneggiato le macchine posteggiate in via Ausonia, ma i vigili che lo fermarono non avrebbero avuto l'etilometro. Il controllo fu fatto solo a tre ore dall'incidente e il tasso alcolemico risultò di 1,56: "Dato non attendibile perché non rilevato nell'immediatezza dei fatti"

Con la sua macchina si sarebbe schiantato contro quattro auto posteggiate in via Ausonia, danneggiandole. Per la Procura, l'uomo sarebbe stato palesemente ubriaco ed è per questo che è stato processato per guida in stato di ebbrezza. Ma il giudice ha invece deciso di assolverlo: l'imputato, 46 anni, sarebbe stato infatti sottoposto all'alcoltest solo tre ore dopo l'incidente perché i vigili non avrebbero avuto a disposizione un etilometro e i risultati di quei controlli non avrebbero quindi alcun valore scientifico né di prova.
Il giudice della terza sezione del tribunale monocratico, Maria Dioguardi, ha così accolto le tesi dei difensori dell'automobilista, gli avvocati Dario Falzone e Fiorella Campagna, che richiamando due sentenze della Cassazione sono riusciti a smontare la ricostruzione del pubblico ministero.

L'incidente sarebbe avvenuto intorno alle 3 del 18 novembre del 2016. L'imputato avrebbe percorso via Ausonia e avrebbe urtato contro quattro macchine in sosta. Poi, a piedi, sarebbe andato a casa della madre. E' qui che, diversi minuti dopo, la polizia municipale lo aveva rintracciato e riportato in via Ausonia per gli accertamenti. I vigili, visto che l'uomo sembrava alterato, avevano deciso di sottoporlo all'acoltest, ma, non avendo in dotazione l'etilometro, avevano atteso l'intervento di una pattuglia della Stradale. 

L'imputato era stato così sottoposto al test una prima volta alle 5.51 (cioè quasi tre ore dopo l'incidente) e il tasso alcolemico era risultato di 1,56 g/l. L'esame era stato ripetuto qualche minuto dopo, alle 6.02, e l'esito era stato di 1,17 g/l. Numeri che, per la Procura, avrebbero dimostrato che l'uomo fosse ubriaco al momento dell'incidente e dunque responsabile di guida in stato di ebbrezza.

La difesa tuttavia ha fatto riferimento a una sentenza della Cassazione che, nel 2019, ha sancito che "l'alcoltest effettuato diverse ore dopo l'incidente non è attendibile se non è corroborato da altri elementi indiziari dello stato di alterazione al momento dell'evento". A diverse ore di distanza, in altri termini, i controlli sul tasso alcolemico perdono il loro valore scientifico e questo anche perché, come sancito da un'altra sentenza della Suprema Corte (del 2017) "le tempistiche di assorbimento e smaltimento delle sostanze alcoliche ingerite non costituiscono dati determinabili in astratto e validi per la generalità dei casi, ma variano da soggetto a soggetto, dipendendo da numerosi fattori".

Il giudice ha dunque ritenuto che non vi fosse alcun elemento a provare lo stato di ebbrezza dell'automobilista al momento dell'incidente e lo ha quindi assolto con la formula perché "il fatto non sussiste".

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