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Cronaca

Tumore collo dell'utero, Asp di Palermo: "L'importanza del test del Papilloma Virus"

L'Hpv test nel programma di screening del cervicocarcinoma: un corso tecnico-pratico per gli operatori con i massimi esperti del Gruppo scientifico italiano di riferimento

L’Asp di Palermo si prepara all’introduzione del test del Papilloma Virus (HPV) nei programmi di prevenzione del tumore al collo dell’utero. L’Azienda sanitaria provinciale, impegnata da tempo in una capillarizzazione del progetto anche attraverso le manifestazioni di “Asp in Piazza”, ha organizzato un approfondimento sul nuovo modello organizzativo.

Nella sala conferenze dell’ex IPAI di via Onorato, i massimi esperti del Gruppo scientifico italiano di riferimento per lo screening del tumore del collo dell’utero (GISCi) hanno proposto un confronto interdisciplinare sul tema: “Le nuove strategie di prevenzione del cancro della cervice: corso teorico-pratico sui modelli operativi necessari per l’introduzione del test HPV nello screening primario”.

“L’infezione da HPV – ha spiegato il biologo molecolare dell’Asp di Palermo, Francesco Genovese - è strettamente correlata al tumore della cervice uterina e la nostra azienda, anticipando i tempi, ha dotato i propri laboratori dalla fine del 2015 della tecnologia necessaria per la ricerca del DNA virale utilizzando un sistema analitico basato su tecniche di biologia molecolare validato clinicamente come richiesto dalle attuali linee guida”.

Obiettivo del corso è di fornire agli operatori impegnati nella prevenzione del cervico-carcinoma, un approfondimento sul nuovo modello organizzativo del programma di Screening, che, come stabilito dal Servizio Sanitario Nazionale attraverso il Piano Nazionale di Prevenzione, dovrà essere implementato, entro il 2018, con il test del Papilloma Virus.

“Secondo le recenti direttive dell’Assessorato Regionale alla Salute – ha detto Marylea Spedale, responsabile Asp dello screening del cervicocarcinoma - in Sicilia la prevenzione del tumore al collo dell’utero dovrà essere condotto, nelle donne tra 34 e 64 anni, con l’HPV test che è in grado di rilevare la presenza dell’infezione, ed è ritenuto, secondo le migliori evidenze scientifiche, il mezzo di gran lunga più potente e  più efficace del pap test nel prevenire questo tipo di tumore”.

L’HPV test sarà “offerto” gratuitamente dall’Asp alle utenti così come avviene per i test impiegati negli altri Programmi di prevenzione che riguardano il tumore della mammella e quello al colon-retto. “Il passaggio, oltre ad essere innovativo -  ha spiegato Mario Valenza, Responsabile Centro Gestionale Screening dell’Asp di Palermo - si presenta complesso e comporta una rimodulazione di tutte  le fasi del programma e del modello organizzativo. L’HPV test è in grado di contribuire alla riduzione dell’incidenza e della mortalità, ma solo se impiegato nell’ambito di un Programma di Screening organizzato”.  

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