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Cronaca

Ospedale Civico, la truffa di medici e infermieri sulle protesi: in 15 rischiano il processo

Chiusa l'inchiesta che a gennaio aveva portato a quattro arresti, compreso quello del primario di Neurochirurgia Natale Francaviglia. Secondo la Procura, sarebbero stati anche utilizzati trucchi per consentire ai pazienti "amici" di saltare le liste d'attesa

Avrebbero gonfiato il numero delle protesi utilizzate durante gli interventi e truffato l'ospedale Civico, ma anche sfruttato una serie di trucchi per far saltare le liste d'attesa ai pazienti "amici", cioè quelli che avrebbero visitato nei loro studi privati. Adesso la Procura ha chiuso l'inchiesta che, a fine gennaio, aveva protato a quattro arresti - compreso quello del direttore dell'unità complessa di Neurochirurgia, Natale Francaviglia - e al sequestro di 43 mila euro.

In tutto sono 15 le persone, indagate dal procuratore aggiunto Sergio Demontis, che ora rischiano il processo. Oltre a Francaviglia, si tratta di Michele Bruno, Anna Maria Fimognari, Giovanna Garitta, Pietro Impallaria, Giuseppe Lentini, Jacquelyn Lima, Benedetto Lo Duca, Carmelinda Lombardo, Francesco Meli, Santo Montemurro, Maria Napolitano, Antonino Odierna Contino, Giammarco Randazzo e Francesco Tarallo.

Secondo l'accusa - l'inchiesta del Nas era stata coordinata dal sostituto Laura Siani, morta suicida l'estate scorsa - medici e infermieri sarebbero stati in combutta con la "Servizi Medicali srl" ed in particolare con l'agente di commercio, Tarallo. Avrebbero falsificato i registri di carico e scarico delle protesi usate negli interventi di chirurgia cranica e della colonna vertebrale, inserendo un numero maggiore di dispositivi rispetto a quelli realmente utilizzati per intascare i soldi.    

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