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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

La finta onlus dei boss della droga e il "cartello" per il trasporto degli emodializzati: 6 arresti

E' quanto emerge dall'operazione "Bloody Mary" della guardia di finanza, che ha scoperto una truffa da 4 milioni all'Asp. Sequestrate due associazioni di volontariato. Una di queste era gestita da condannati per traffico di droga aggravato dall'avere agevolato Cosa nostra. E c'era pure chi percepiva il reddito di cittadinanza 

Sulla carta erano due associazioni di volontariato impegnate nel trasporto dei pazienti emodializzati; in realtà sarebbero state vere e proprie aziende che, con un accordo di "cartello", avrebbero pure truffato l’Asp per avere rimborsi più sostanziosi.

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Per questa ragione, nell'ambito dell'operazione "Bloody Mary”, i finanzieri del Comando provinciale di Palermo hanno arrestato sei persone: per Pietro Corrao, 63 anni, Saverio Marchese, 55 anni, e Salvatore Scavone di 60 anni, è scattata la custodia cautelare in carcere. Scavone dall'aprile 2019 percepiva illegittimammente il reddito di cittadinanza (400 euro al mese), sussidio che adesso verrà sospeso. Ai domiciliari invece sono finiti Beniamino Cusimano, 75 anni, Concetta Teresi, 62 anni e Marilena Scalia, 48 anni. 

Nell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Salvo De Luca e dai sostituti Bruno Brucoli e Andrea Fusco, vengono contestati vari reati: Corrao, Marchese, Scavone e Cusimano sono indagati per falso e associazione a delinquere; Teresi per associazione a delinquere, truffa ai danni dello Stato e frode nelle pubbliche forniture; infine Scalia per truffa e frode nelle pubbliche forniture. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro preventivo dell’associazione di volontariato Emergency Leader Onlus - "Avel" - e della Confraternita di Misericordia, che da oggi sono affidate ad un amministratore giudiziario.

"Associazioni di volontariato usate come aziende" | VIDEO

La "Avel" svolgeva per conto dell’Asp il servizio di trasporto emodializzati. Ma, secondo il Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza, la onlus sarebbe stata un paravento perché l'attività veniva svolta come se fosse un'impresa con turni di lavoro e stipendi anziché rimborsi. A gestirla, nei fatti, erano Corrao e Marchese, già condannati per traffico di droga aggravato dall’avere agevolato Cosa nostra. Anche se per avere il certificato antimafia, gli indagati avevano attribuito formalmente l'incarico di presidente a Cusimano, che era incensurato.

La finanza ha inoltre documentato un vero e proprio accordo di "cartello" fra i rappresentanti di sette associazioni palermitane che effettuavano il servizio di trasporto degli emodializzati per conto dell'Asp. A gestirlo sarebbero state le due donne arrestate, Teresi e Scalia, referenti della Confraternita di Misericordia. Le associazioni avevano pure una chat Whatsapp, dove concordavano il da farsi. In particolare, il patto illecito prevedeva che le onlus rifiutassero, dichiarandosi indisponibili, il trasporto “collettivo” dei pazienti, per eseguire solo il più remunerativo trasporto “singolo” dei malati. E così l’Asp pagava più rimborsi onerosi: per l’Avel si tratterebbe di quasi 4 milioni di euro in sei anni.

"L’odierna attività conferma come la guardia di finanza, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo - spiega il colonnello Gianluca Angelini, comandante del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo - continui ad operare quale polizia economico-finanziaria a forte vocazione sociale, assicurando, soprattutto in questo periodo di grave emergenza sanitaria con cui si sta misurando il nostro Paese, la tutela degli operatori economici, dei lavoratori onesti e rispettosi delle regole e delle fasce più deboli ed esposte a rischio della popolazione".

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