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Cronaca

Truffa ai danni dei malati di tumore, le intercettazioni shock in clinica

Si tratta delle strutture sanitarie Latteri, Maddalena e Noto. Grazie alle intercettazioni ed alle indagini in corso dal 2009 i Nas hanno scoperto pesanti irregolarità

Pazienti di serie A e B. Alla clinica Latteri a fare la differenza fra i malati oncologici era il ricovero, perché per far fronte ai tagli imposti dalla Regione la struttura di via Cordova avrebbe ridotto la somministrazione di alcuni farmaci ai malati di cancro che vi accedevano in regime di day service. A scoprirlo sono stati i Nas e le intercettazioni shock che confermano la pratica aberrante. Sotto inchiesta della Procura sono finite tre cliniche palermitane: oltre alla Latteri, anche la Maddalena e la Noto. I vertici delle tre strutture, 17 persone in tutto, sono indagati per una truffa sui rimborsi di esami e ricoveri. Le indagini sono scattate nel 2009 e hanno passato al setaccio un arco temporale che va dal 2007 ad oggi. Ora, grazie alle cimici piazzate negli uffici della clinica Latteri, gli investigatori hanno fatto luce su un 'prassì utilizzata dalla struttura per far quadrare i conti.

In sostanza, i carabinieri del Nas hanno scoperto che il Tad, un farmaco disintossicante generalmente dato ai malati di tumore dopo la chemioterapia, veniva somministrato solo ai pazienti ricoverati, anche in regime di day hospital, ma non a quelli in day service, perchè in quest'ultimo caso la Regione rimborsava solo 100 euro a seduta, a fronte di un costo di 250. “Glielo devi fare (il Tad, ndr), il paziente vomita, si disidrata", dice un medico alla dottoressa Maria Teresa Latteri, che gestisce la clinica. Ma Latteri è risoluta: "Allora - dice - non hai capito che la prassi che fai tu costa alla clinica 250 euro e quello (l'assessore alla Sanità, ndr) mi dà 100 euro?”.

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