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Cronaca

La truffa coi corsi di formazione fantasma, nuovo sequestro per il deputato Savona

Il Riesame accoglie l'appello del pm, ma il provvedimento che blocca 227 mila euro sarà esecutivo solo se confermato dalla Cassazione. Il denaro era stato restituito al politico a settembre, dopo l'azzeramento del processo perché si era scoperto che oltre 9 mila pagine di atti investigativi non erano mai state trasmesse dalla Finanza alla Procura

Il tribunale del Riesame, accogliendo l'appello della Procura, ha disposto nuovamente il sequestro di 227 mila euro a carico del deputato regionale Riccardo Savona, finito sotto inchiesta per una presunta truffa legata ad altrettanto presunti corsi di formazione fantasma. Il provvedimento - che annulla la decisione opposta emessa dal gip a settembre - sarà però esecutivo soltanto se diventerà definitivo.

E' l'ultimo - un po' soprendente - capitolo di una vicenda giudiziaria abbastanza contorta e che ha portato ad un azzeramento del processo. A luglio scorso, infatti, il gup Marco Gaeta, accogliendo le tesi degli avvocati Salvatore Traina, Manuela Gargano e Giada Traina, che assistono Savona, aveva dichiarato nullo l'avviso di conclusione delle indagini e la richiesta di rinvio a giudizio perché si era scoperto che ben 13 interrogatori e oltre 9 mila pagine di carteggi non erano mai stati trasmessi dalla guardia di finanza alla Procura, impedendo così anche all'indagato di difendersi adeguatamente.

A Cascata, il 30 settembre, il gip Donata Di Sarno aveva accolto anche la richiesta di dissequestro di 321 mila euro nei confronti del politico. I beni gli erano stati quindi restituiti. Adesso però il collegio del Riesame presieduto da Alessia Geraci e composto anche da Maria Cristina La Barbera e Carmen Salustro, ha deciso di dare ragione all'accusa, rappresentata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Vincenzo Amico e Andrea Zoppi, disponendo nuovamente il sequestro di 227 mila euro (il resto delle somme era già stato dissequestrato in via definitiva da un'altra sezione del Riesame). Non si conoscono ancora le motivazioni di questa decisione.

La difesa di Savona affema che "la decisione del Riesame, in realtà, appare oltremodo singolare, in quanto se da un canto accoglie l'appello del pm, dall'altro, dispone la sospensione dell'efficacia della propria decisione sino alla definitività; il che vuol dire che viene mantenuta l'efficacia e l'operatività del provvedimento di dissequestro dei beni di Riccardo Savona, già disposto dal gip. Attendiamo il deposito delle motivazioni - dicono gli avvocati - ma è facile supporre che, poiché la materia in questione vede la contrapposizione tra due orientamenti giurisprudenziali diversi, il Riesame possa avere di fatto demandato la soluzione della controversia alla Cassazione. Certo è che la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura è stata colpita da nullità in quanto non erano stati depositati atti d'indagine per circa 9 mila pagine, molti dei quali favorevoli alla difesa".

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