rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

A Palermo il tribunale permanente dei popoli, alla sbarra le politiche Ue per i migranti

La seconda sessione si terrà a Parigi e sarà incentrata sulle frontiere interne dell’Unione europea. Nelle sue sentenze, il tribunale non si limita ad applicare le norme esistenti, ma mette in evidenza lacune o limiti del sistema internazionale di tutela dei diritti umani

Il tribunale permanente dei popoli è stato convocato a Palermo per esaminare se le politiche e le prassi adottate dall’Unione europea e dai suoi Stati membri, a cominciare dall’Italia, costituiscano violazione del diritto dei popoli e delle persone migranti e rifugiate. Il dibattimento, che si terrà 18-19 dicembre - registrazione ore 8.30, apertura della sessione ore 9 - sarà ospitato nel plesso didattico Bernardo Albanese (piazza Napoleone Colajanni) e sarà aperto al pubblico. La sentenza sarà pronunciata mercoledì 20 dicembre dalla giuria del tribunale.

Il 18 dicembre non è una data casuale, ma coincide con l'anniversario dell'approvazione da parte delle Nazioni Unite della Convenzione per la tutela dei diritti di tutti i lavoratori migranti e della loro famiglie. La seconda sessione si terrà a Parigi il 4 e 5 gennaio 2018 e avrà a oggetto le frontiere interne dell’Unione europea, con le connesse politiche e prassi di chiusura dei vari Stati membri.

La sessione

Il Tpp, tribunale internazionale di opinione, ha accolto la richiesta – formulata a Barcellona nel luglio scorso dal Transnational Institute di Amsterdam e dal Transnational Migrant Platform-Europe e da una vasta rete di associazioni e di organizzazioni non governative, con l’adesione di oltre cento associazioni e movimenti europei, insieme a numerose comunità di migranti – di esaminare se le politiche e le prassi adottate dall’Ue e dai suoi Stati membri, a cominciare dall’Italia, costituiscano violazione del diritto dei popoli e delle persone migranti e rifugiate. Si tratta di crimini e responsabilità complesse ma dimostrabili e in questa occasione testimoni diretti ed esperti sono chiamati a presentare le loro analisi e prove alla giuria internazionale convocata dal Tribunale, con testimonianze, tra gli altri, a cura di Sea-Watch, Medu Borderline Sicilia, Baobab Experience e LasciateCIEntrare.

Il Tribunale Permanente dei Popoli

Il tribunale permanente dei popoli (TPP) è una istituzione fondata nel 1979 da Lelio Basso, come strumento di visibilità e presa di parola per quei popoli vittime di violazioni dei diritti fondamentali enunciati nella Dichiarazione universale dei diritti dei popoli (Algeri, 1976), marginalizzati dal diritto internazionale, che con i suoi esperti da tutto il mondo esaminando cause e modalità di tali violazioni, denuncia all'opinione pubblica mondiale i loro autori, intervenendo laddove "le legislazioni nazionali ed internazionali non difendono il diritto dei popoli”;promuove il rispetto universale ed effettivo dei diritti fondamentali dei popoli, prendendo in esame casi di violazione grave e sistematica dei diritti umani commesse dagli Stati, da autorità non statali, da gruppi o organizzazioni private. Il Tpp si pronuncia su crimini di Stato, crimini contro la pace e l’umanità, crimini di genocidio, sulle violazioni gravi e sistematiche dei diritti e delle libertà degli individui, dei popoli e delle minoranze.

La principale funzione del tribunale è quella sussidiaria, poiché agisce in assenza di una giurisdizione internazionale competente a pronunciarsi sui casi di giustizia dei popoli. Nelle sue sentenze, il tribunale non si limita ad applicare le norme esistenti, ma mette in evidenza lacune o limiti del sistema internazionale di tutela dei diritti umani per indicarne linee di sviluppo.

La giuria internazionale della sessione del Tribunale è composta da: Franco Ippolito, magistrato e Presidente del Tpp; Philippe Texier, magistrato francese e vicepresidente del Tpp; Carlos Beristain, medico e psicologo spagnolo, esperto di diritti umani e politiche di memoria; Donatella Di Cesare, filosofa, docente all’Università la Sapienza di Roma e alla Normale di Pisa; Luciana Castellina, politica, giornalista e scrittrice; Francesco Martone, esperto in relazioni internazionali, pacifismo e diritti umani; Luis Moita, professore di teoria delle relazioni internazionali – Università Autonoma di Lisbona.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

A Palermo il tribunale permanente dei popoli, alla sbarra le politiche Ue per i migranti

PalermoToday è in caricamento