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Giovedì, 28 Marzo 2024
Trasporti e disagi

Due fermate in più non bastano, ancora proteste sul treno Punta Raisi-Palermo: "Servono più corse"

Dopo il caso sollevato da PalermoToday Trenitalia aveva provato a tamponare l'emergenza aggiungendo delle fermate straordinarie a Isola delle Femmine. Ma i disagi continuano e i pendolari insistono: "Già a Carini non si riesce a salire, occorre aumentare la capienza dei convogli"

Tre fermate anziché una per un treno che passa ogni trenta minuti nel giro di un'ora e mezza. Doveva essere questa la soluzione al problema di centinaia di pendolari che ogni giorno raggiungono Palermo con il treno regionale che da Carini giunge fino alla città. L'intervento, tuttavia, non è stato risolutivo e le proteste dei viaggiatori non si placano. 

L'idea di sostituire il treno andata in fumo 

La linea su cui è intervenuta Trenitalia dopo il caso sollevato da PalermoToday è la 21856, che a Isola delle Femmine arriva ogni giorno alle 7.05. Da due settimane però i disagi continuano. Inizialmente si era paventata l'idea di cambiare il treno per aumentare i posti. Il treno jazz, quello in uso, avrebbe dovuto lasciare il posto a due minuetti accoppiati. Poi la soluzione contro il sovraffollamento: non potendo modificare il contratto di servizio, in accordo con la Regione siciliana, sono arrivate due fermate straordinarie per triplicare la portata. Il treno precedente, ovvero il 21704, ferma ora a Isola delle Femmine alle 6.42. Quello successivo invece, il 5602, alle 7.42. 

Per Trenitalia e Regione questa sarebbe dovuta essere la misura più efficace. Mettere a disposizione tre treni al posto di uno avrebbe certamente funzionato di più rispetto alla sostituzione dei vagoni, resa possibile da un'eventuale doppia capienza che si sarebbe raggiunta con due minuetto in sostituzione di un unico jazz. Ma così non è stato. "Sono una studentessa dell'Università degli studi di Palermo - spiega a PalermoToday Emily Lo Piccolo - abito a Carini e da circa sei anni prendo il treno per recarmi prima a scuola e adesso all'università. Mai come quest'anno c'era stata così tanta affluenza. Prendo il treno alle 6.52 e la situazione da tre settimane è sempre la stessa. Treno già super pieno a Carini. A causa dell'affluenza, ovviamente, da Capaci in poi non può salire più nessuno e quindi si rimane almeno 5 minuti fermi in ogni fermata". 

"Chiediamo di aggiungere più treni" 

Il dato è che molti dalla provincia scelgono il treno per raggiungere la città, abbandonando i mezzi propri. "C'è chi va a lavoro, c'è chi studia e spesso e volentieri - prosegue la studentessa - non si riesce a raggiungere un luogo puntualmente a causa di tutti questi ritardi e disagi. Appena ieri il disastro. Centinaia di persone avevano necessità di prendere un treno, ma impossibilitati nel farlo. Quello che chiediamo è di aggiungere dei treni, in diversi orari, in modo da distribuire la gente che sale a bordo. Un treno ogni 30 minuti è impossibile. La situazione è diventata invivibile. Anche stamattina il treno ha portato diversi minuti di ritardo e già a Capaci era strapieno".

Una voce corale, quella dei pendolari, che dall'inizio dell'anno scolastico viaggiano nei vagoni stipati come sardine. "Alla stazione metropolitana di Palermo La Malfa il treno è costretto a fermarsi perché è troppo pieno - racconta Marco Corradengo - e la polizia ferroviaria segnala al capotreno gravi pericoli per la sicurezza a causa della gente ammassata". A fargli da eco un'altra pendolare. "Ogni giorno i treni tra le 7 e le 8.30 tra punta Raisi e Palermo centrale - puntualizza Ivana Stagno - subiscono costanti ritardi a causa dell'elevato numero di passeggeri, perlopiù studenti e lavoratori. E' inammissibile pagare per un servizio costantemente malfunzionante. Ogni giorno arrivo in ritardo a lavoro, creando un disservizio all'ospedale per cui lavoro. Oltretutto il numero di persone all'interno dei treni diventa maggiore della capienza possibile". 

"Treno già pieno a Capaci, ora aggiungono anche i passeggeri di Isola" 

Una linea 'metropolitana' che non funziona al 100 per cento come un servizio urbano. "Sono un pendolare che per andare a lavoro utilizza la linea metropolitana Carini-Palemo Centrale - conclude Vincenzo Cucinella -. La mattina prendo uno dei famosi treni (quello delle 7.36 da Carini) che ora ferma pure a Isola Delle Femmine. La situazione con le fermate straordinarie non si è normalizzata, anzi è peggiorata perché mentre prima il treno era pieno già da Capaci, adesso che si aggiungono i passeggeri di Isole delle Femmine di fatto il treno è stracolmo. In sintesi, la nuova fermata di Isola di Femmine ha solo complicato le cose. L'unica soluzione è aumentare la capienza dei treni e la loro frequenza".

A rischio la sicurezza dei passeggeri 

Stessa solfa Piraineto-Notarbartolo: un viaggio da incubo. "Sono una lavoratrice pendolare e ogni mattina e dal martedì al venerdì - racconta Elisa Mascellino - prendo il treno alle 6.49 da Piraineto. Orario di arrivo previsto a Notarbartolo: pre 7.28. Tuttavia, già a partire da Carini, i passeggeri cominciano a rimanere in piedi per mancanza di posti a sedere. Arrivati a Isola delle Femmine, invece, non esiste più uno spazio libero perché, non solo i posti a sedere sono occupati, ma lo è anche tutta la superficie calpestabile. Questo rende estremamente disagevole il viaggio, per non parlare della discesa e della salita dal mezzo. Per questo motivo, il treno puntualmente subisce un ritardo, che varia dai 10 ai 30 minuti. Oggi, poi, record di ritardo: 31 minuti, con una sosta a La Malfa di quasi 20. Qui, inoltre, è intervenuta la polizia ferroviaria che ha segnalato giustamente al capotreno la pericolosità della situazione. Per qualche giorno, ho riscontrato l'aggiunta di un altro minuetto, che aveva diminuito il disagio senza però risolverlo del tutto. Infatti, comunque, il problema del sovraffollamento non è stato risolto. Poi, in ogni caso, si è ripiombati nella situazione precedente. Tutto questo è inconcepibile, pericoloso e snervante. La soluzione sarebbe quella di aggiungere un'altra corsa molto vicina, permettendo così ai lavoratori e agli studenti di arrivare entro le 8 al luogo preposto, oppure aggiungere di norma più vagoni nello stesso treno". 

Il problema dunque ruota intorno alla sicurezza dei passeggeri. "Siamo altamente a rischio ogni giorno - conclude questa pendolare - in primis perché dal momento che la legge non prevede più l'obbligatorietà della mascherina, questo sicuramente potrebbe favorire notevoli contagi. Inoltre, ancora più importante, vengono ignorate molte delle norme elementari di sicurezza, previste dallo stesso regolamento di Trenitalia: 'Quando si sale in treno, o quando si scende, è bene tenersi all’apposito corrimano interno' e ancora 'Durante il viaggio non sostare nei passaggi intercomunicanti tra un vagone e l’altro e non appoggiarti alle porte'. Peccato che tutto questo, puntualmente, viene ignorato. Altro problema: assenza della figura del controllore. Il suo obiettivo sarebbe quello di garantire la sicurezza e il comfort dei passeggeri, assicurando una qualità dei servizi a bordo del treno. Ma, purtroppo, in questa corsa, niente di tutto questo si verifica dal momento che la figura del controllore è quasi del tutto assente". 

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