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Cronaca

Trattativa Stato-mafia, assoluzione definitiva per Mancino

Tutti gli altri imputati del dibattimenti che sono stati condannati hanno impugnato la sentenza. Sono accusati di minaccia aggravata a Corpo politico dello Stato. Si tratta di Leoluca Bagarella, Antonino Cinà, Massimo Ciancimino, Marcello Dell'Utri, Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno

La Procura di Palermo rinuncia a presentare appello all'assoluzione dell'ex presidente del senato  Nicola Mancino, assolto nel processo sulla cosiddetta trattativa  Stato-mafia. Mancino era accusato di falsa testimonianza. Per lui la  procura di Palermo aveva chiesto la condanna a 6 anni di carcere.  Diventa così definitiva l'assoluzione per Mancino. Come apprende  l'Adnkronos, neppure la procura generale dovrebbe presentare appello all'assoluzione.

Se l'assoluzione dell'ex presidente del Senato oggi è diventato definitiva, tutti gli altri imputati del dibattimenti che sono stati condannati hanno impugnato la sentenza. Sono accusati di minaccia aggravata a Corpo politico dello Stato. Si tratta dei boss Leoluca Bagarella, condannato a 28 anni, e Antonino Cinà, condannato a 12 anni, di Massimo Ciancimino, condannato a 8 anni per calunnia aggravata e di un'accusa poi caduta, quella di concorso in associazione mafiosa, dell'ex senatore Marcello Dell'Utri, che ha avuto 12 anni di carcere, e degli alti ufficiali del Ros dei carabinieri Mario Mori, Antonio Subranni, condannati a 12 anni e Giuseppe De Donno (8 anni). Mentre il pentito Giovanni Brusca ha beneficiato della prescrizione.

(Adnkronos)

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