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Cronaca Libertà / Via Enrico Albanese, 3

Trattativa Stato-mafia, all'aula bunker è il giorno di Pietro Grasso

Il presidente del Senato come teste in quell'aula dove fu, 30 anni prima, giudice a latere nel "Maxiprocesso" a Cosa nostra per parlare delle richieste fatte allora dall'ex ministro Nicola Mancino sulle indagini della trattativa

La seconda carica dello Stato torna come teste nell'aula bunker di Palermo. Al processo sulla trattativa Stato-mafia, oggi è il giorno del presidente del Senato Pietro Grasso. L'ex magistrato, infatti, stamani è stato ascoltato in qualità di teste nell'udienza in programma alle 10,15 nell'aula bunker del carcere Ucciardone. Grasso, che avrebbe potuto chiedere di essere ascoltato a Roma, ha fin da subito accettato la possibilità di essere ascoltato in quella stessa aula dove quasi 30 anni fa fu protagonista, come giudice a latere, del "Maxiprocesso" a Cosa nostra.

AGGIORNAMENTO ORE 13,30
"Sono qui per venire incontro alle esigenze delle verità e della giustizia", ha detto il presidente del Senato durante la sua deposizione. "Avevo incontrato Mancino durante gli auguri di Natale al presidente della Repubblica Napolitano a dicembre del 2011. Fu un incontro veloce davanti al guardaroba al Quirinale. In quella circostanza Mancino mi apostrofò dicendo in sostanza che si sentiva quasi perseguitato, tormentato e che c'erano differenze di valutazioni di suoi comportamenti da parte di diverse Procure. Mancino mi disse che il capo della dna qualcosa avrebbe dovuto fare. Io risposi che l'unico modo per ridurre a unità indagini era l'avocazione. E lui ribadì che comunque si poteva spingere verso un coordinamento delle attività investigative. Poi prendemmo i soprabiti e finì il discorso. Mi si può dare atto che nessuna interferenza ci fu da parte mia nelle indagini sulla trattativa".

ORE 10,30
"Quell'aula è un pezzo importante della mia vita. Tornare come testimone - ha dichiarato Grasso - è un atto dovuto alla mia storia umana e professionale, ma a anche e soprattutto all'istituzione che oggi rappresento. Le istituzioni hanno il dovere di dare la massima collaborazione nell'accertamento della verità. I Palazzi si devono aprire alla giustizia".

I magistrati che reggono l'accusa, chiedendo l'audizione di Grasso hanno specificato che la sua deposizione verterà "in ordine alle richieste provenienti dall'ex ministro Nicola Mancino aventi ad oggetto l'andamento delle indagini sulla cosiddetta trattativa, l'eventuale avocazione delle stesse e o il coordinamento investigativo delle Procure interessate".

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