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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Villa Sofia, 74enne va al pronto soccorso per una trasfusione ma ci resta per una settimana e prende il Covid

A raccontare a PalermoToday i disagi vissuti da un paziente è stata la figlia: "Papà costretto a trascorrere sette lunghe notti in una barella, poi si è perfino contagiato". La replica dall'ospedale

Una settimana fa è arrivato al pronto soccorso di Villa Sofia con l'emoglobina bassissima e lì è rimasto sino a questa mattina quando è stato trasferito in un reparto Covid al Cervello. A raccontarlo a PalermoToday è la figlia del paziente, 74 anni, costretto a trascorrere sette lunghe notti in una barella. Al suo ingresso nella struttura sanitaria, lo scorso 9 marzo aveva necessità di una trasfusione di sangue che durante la notte gli è stata fatta. Dopo di che l'uomo è stato sottoposto ad una tac dalla quale è emerso "che avesse anche un rene un po’ ingrossato, in sofferenza". Da qui la necessità di andare più a fondo effettuando altri controlli. L'anziano però non è mai stato trasferito in reparto perché non c'erano posti letto disponibili.

"E' rimasto - denuncia la figlia - nell'area di osservazione breve intensiva con altre sette persone fino a oggi quando è risultato positivo al Covid. Quando ha fatto il tampone all'ingresso in pronto soccorso - ci tiene a precisare la donna - era negativo. Perché lo hanno tenuto lì, dove passano decine di persone? Ora - continua - per fare gli esami che dove ancora fare per capire la natura del problema dovrà aspettare che si negativizzi".

"Il paziente - chiariscono dalla direzione degli ospedali riuniti VIlla Sofia-Cervello - si trovava in osservazione breve del pronto soccorso di Villa Sofia dove si stava approfondendo il suo quadro diagnostico terapeutico. Nel corso di questo approfondimento, a fronte del suo quadro clinico complessivo, non si è ritenuto giusto dimetterlo in condizione di sicurezza. Si è valutato pertanto il ricovero in reparto di area medica non Covid, ma al momento non era disponibile il posto letto. Intanto si è positivizzato e a quel punto, come la circostanza richiede, è stato ricoverato nel reparto Covid al Cervello".

La figlia del 74enne tuona: "Ogni giorno in stanza c’erano casi Covid e mio padre si ritrovava continuamente in corridoio con il catetere messo perché dovevano sanificare. Ormai è andata come andata ma voglio raccontare l'accaduto perché non è ammissibile adottare un atteggiamento del genere. Il pronto soccorso dovrebbe servire - conclude - per la prima emergenza. Un paziente debilitato non dovrebbe essere tenuto 8 giorni in un pronto soccorso". 
 

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