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Cronaca

Trapianti "incrociati": da 10 mesi aspetta un rene, glielo dona una sconosciuta padovana

Il centro Leonardo Sciascia dell'ospedale Civico ancora una volta protagonista di una catena incrociata di trapianti messa in moto da una donazione "samaritana". A dare il via è stata una signora veneta di 60 anni

Il centro trapianti di rene “Leonardo Sciascia” dell’ArnasCivico ancora una volta protagonista di una catena incrociata di trapianti messa in moto da una donazione samaritana. Il primo anello di questa catena è stata la donazione di una donna di 60 anni di Padova che ha deciso di donare un rene a degli "sconosciuti" a scopo altruistico, innescando così la catena “cross over” che dà la possibilità a una coppia donatore-ricevente, tra di loro incompatibili, di ricevere e donare un rene incrociando le loro compatibilità immunologiche con quelle di altre coppie nella stessa condizione. Il rene donato a Padova è stato, dunque, trapiantato all’Arnas Civico su una donna di 32 anni da dieci mesi in lista d’attesa per un trapianto a causa di una malattia autoimmune.

L’intervento è stato eseguito dall’equipe composta da Silvio Morini, responsabile dell’attività chirurgica di trapianto di rene, coadiuvato dal chirurgo Saverio Matranga. Il prossimo step della catena sarà la donazione del rene da parte della madre della ricevente (tra di loro incompatibili), e via via saranno incrociati in successione alcune coppie di donatori e i riceventi compatibili fra loro.

Flavia Caputo, direttore dell’unità di Nefrologia con trapianto di rene “Leonardo Sciascia” dell’ARNAS Civico, commenta: “Ancora una volta è stato raggiunto un importante obiettivo, frutto del lavoro di un gruppo coeso e qualificato di medici, chirurghi, infermieri ed operatori socio sanitari che hanno operato con grande impegno, professionalità ed entusiasmo. La nostra paziente sta bene e il suo rene trapiantato funziona perfettamente”.

Il coordinatore regionale del CRT, Bruna Piazza, sottolinea: “Il trapianto da vivente da donazione samaritana rappresenta un’ulteriore opportunità per i pazienti in attesa di un organo. Esprimo grandissima gratitudine alla donatrice samaritana e ringrazio i colleghi del Veneto e di Padova. Questo è un ulteriore ottimo esempio della collaborazione della rete nazionale trapianti”.

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