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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Tram, lettera di Catania al Consiglio: "Fondi a rischio senza il Piano delle opere pubbliche"

L'assessore comunale alla Mobilità in pressing su Sala delle Lapidi, dopo il via libera del Consiglio superiore dei lavori pubblici al progetto delle tratte A, B e C. "Gara d'appalto entro il 31 ottobre"

Dopo il via libera del Consiglio superiore dei lavori pubblici al progetto del tram (tratte A, B e C), l'assessore alla Mobilità Giusto Catania entra in pressing sul Consiglio comunale affinché venga "approvato il Piano triennale delle opere pubbliche ancora pendente". A rischio, secondo quanto riferisce l'assessore, ci sono i fondi extra comunali. Il che sarebbe un "grave danno alla collettività e all’erario", scrive Catania in una lettera indirizzata a Sala delle Lapidi.

Il Consiglio superiore dei lavori pubblici non ha avanzato osservazioni sull'iter autorizzatorio, ma ha chiesto "d'intervenire con alcune modifiche ed integrazioni prima dell'avvio delle procedure di scelta del contraente".

Secondo Catania "i progettisti, senza alcuna difficoltà, daranno esecuzione alle prescrizioni indicate. Peraltro, alcune delle indicazioni espresse nel parere sono già contenute nel progetto definitivo, mentre alcune raccomandazioni sono rintracciabili nel Pums. In ultima istanza, sarà il soggetto verificatore, che è stato già formalmente individuato, a valutare il progetto che sarà validato, presumibilmente entro il 31 ottobre e in quella data sarà possibile avviare le procedure di gare".

Ieri il Comune ha inviato al Consiglio superiore dei lavori pubblici il progetto di fattibilità delle tratte D, E, F, G del nuovo tram, che verrà finanziato dallo Stato con 481 milioni. 

Anche l'assessore ai Lavori pubblici Maria Prestigiacomo ha scritto al Consiglio comunale per sollecitare l'approvazione del Piano triennale delle opere pubbliche 2021-2023. "L'adozione degli atti di programmazione - scrive Prestigiacomo - è necessaria affinchè si possa procedere all'affidamento dei contratti pubblici. La situazione di stallo impedisce all'amministrazione di potere ricorrere alle modifiche normative fatte da Regione e Stato che consentono agli enti locali, in esercizio provvisorio, variazione dei bilanci per non disperdere le risorse statali e comunitarie. La situazione di stallo, quindi, esporrebbe l'amministrazione a rischio di perdita dei finanziamenti statali e comunitari, relativi ad alcune opere, come l'efficientamento della rete di pubblica illuminazione della città, i lavori per le nuove linee tranviarie e quelle per adeguamento e ristrutturazione di alcuni asili nido".

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