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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Patto tra mafia e 'ndrangheta per spartirsi il traffico di droga: 5 arresti a Palermo

I palermitani sono accusati di aver acquistato la cocaina in Sicilia orientale per rivenderla poi nel capoluogo. A causa del mancato pagamento di una partita di droga, un membro dell'organizzazione, è finito anche sotto sequestro. In tutto 23 gli arrestati. Due i ricercati

Acquistavano ingenti quantitativi di droga da diverse organizzazioni mafiose operanti a Catania e provincia, che a loro volta avevano stretto un patto con la 'ndrangheta calabrese per spartirsi il traffico, poi la rivendevano a Palermo. Con questa accusa 5 palermitani sono arrestati nel corso dell'operazione "Double track” condotta dalla Squadra Mobile di Catania, con la collaborazione delle Squadre Mobili di Palermo, Messina e Cosenza. In tutto 23 le persone finite in manette. Due destinatari della misura restrittiva al momento sono ricercati.

Gli arrestati sono accusati a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana e detenzione ai fini di spaccio delle medesime sostanze, con l’aggravante, per alcuni di essi, di avere commesso il fatto agendo con il metodo mafioso per agevolare le attività dell’associazione mafiosa riferibile al clan Cappello - Bonaccorsi.

Le manette sono il frutto di indagini di tipo tecnico, coordinate dalla Dda e condotte dalla Squadra Mobile - Sezione Antidroga, svolte tra l'ottobre del 2014 e l'aprile del 2016. Durante la fase investigativa è emerso che a svolgere il ruolo di protagonista, tra le varie organizzazioni catanesi coinvolte, era il gruppo criminale capeggiato da Sebastiano Sardo, detto “Iano occhiolino” in quel momento collaboratore di giustizia, affiliato all’organizzazione mafiosa Cappello-Bonaccorsi.

Il gruppo, composto da Simone Guglielmo, Antonino Ivano Santangelo, Nunzio Davide Scrivano, Francesco Troina, Filippo Beninato e Giuseppe Treccarichi Scauzzo, trafficava ingenti quantitativi di droga con la criminalità organizzata calabrese, in particolare quella operativa nella piana di Gioia Tauro (RC), di cui fanno parte Giuseppe e Gregorio Cacciola, e poi la rivendeva a soggetti operanti a Palermo e Siracusa. 

Il gruppo palermitano è composto da Fabio Comito, Gabriele Lo Pinto, Onofrio Lo Nigro, Rocco Tutone e Manuel D’Antoni. Quest'ultimo, il 26 marzo 2015, fu sequestrato e portato a Catania, dove è rimasto fino a quando i "suoi" non hanno pagato 16 mila euro, un acconto per la cocaina che i palermitani avevano comprato dai catanesi. “Ciao Piero sono Davide porta 16 mila euro a Cte in più il cognato di Gabriele e ti vieni a prendere a Manuele”, il testo dell'sms inviato da Nunzio Davide Scrivano ad un palermitano che conferma il sequestro di persona. 

I nomi degli arrestati

Domenico Cristian Santonocito, 29 anni
Nunzio Davide Scrivano, 21 anni
Giuseppe Treccarichi Scauzzo, 52 anni 
Francesco Pellegriti, 58 anni 
Pietro Privitera, 39 anni, già sottoposto all'affidamento ai servizi sociali a Messina
Marco Perna, 43 anni, già agli arresti domiciliari per altra causa a Cosenza
Filippo Beninato, 27 anni
Daniele Mirco Pucci, 33 anni, arrestato a Cosenza 

In carcere i provvedimenti restrittivi sono stati notificati a: Consolato Salvatore Coppola, di 49 anni; Francesco Troina, di 46; Gregorio e Giuseppe Cacciola, rispettivamente di 59 e 21 anni, padre e figlio; Giosafatte Giuseppe Elia, 43 anni; Pasquale Francavilla, 42 anni; Simone Guglielmino, 24 anni; Antonino Ivano Santangelo, 28 anni.

Agli arresti domiciliari sono finiti Mattea Barbera e Ramona Santa Boncaldo, madre e figlia, rispettivamente di 44 e 26 anni anni; Gabriele Lo Pinto, 34 anni, Rocco Tutone, 29 anni, e Manuel D'Antoni, 29 anni, tutti e tre bloccati a Palermo. Arresti domiciliari anche per altri due palermitani: Fabio Comito, di 38 anni, che era già detenuto, e per Onofrio Lo Nigro, 44 anni.

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