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Cronaca

Negozi e ville con i soldi della droga: confisca per il "re" delle importazioni di coca

Passa allo Stato il "tesoro" da seicentomila euro accumulato da Alessandro Bono, 40 anni, in carcere per traffico internazionale di stupefacenti. Ci sono anche una rivendita di fiori e un'attività di onoranze funebri. Per gli inquirenti faceva arrivare fiumi di cocaina dal Sud America

Passano allo Stato i beni accumulati nel tempo da Alessandro Bono, 40enne palermitano, già condannato per traffico internazionale di stupefacenti. Secondo gli inquirenti aveva un ruolo chiave nell'importazione della cocaina dal Sud America. Adesso non solo il patrimonio - negozi, terreni, ville e denaro per 600 mila euro - gli viene sottratto definitivamente ma scatta anche la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per tre anni.

La confisca è stata eseguita dalla polizia. Bono ha un curriculum "di peso". Già destinatario nel 2007 di avviso orale del questore, nel gennaio del 2011 è stato condannato per reati in materia di sostanze stupefacenti. Il 7 settembre del 2017 è stato arrestato. Coinvolto nelle indagini operazioni “Cinisaro” e “Meltemi”, è emerso che "aveva curato personalmente l’importazione di ingenti quantitativi di cocaina dal Sud America, servendosi sia di complici sudamericani sia di servizi offerti da inconsapevoli società operanti nel campo delle spedizioni internazionali, intrattenendo stabili rapporti con narcotrafficanti colombiani ed elementi di spicco della criminalità organizzata calabrese".

Per gli inquirenti Bono aveva "un ruolo verticistico nell’ambito dell’associazione a delinquere". Seguendo lui le forze dell'ordine, anche in collaborazione con i colleghi di altri Paesi tra cui Ecuador e Spagna, hanno sequestrato oltre 33 chili di droga e arrestato alcuni complici. E'  stato anche possibile ricostruire la "piramide" dello spaccio: dai fornitori all'ingrosso a Bono, punto di rifornimento per la piazza palermitana.

La droga destinata all’organizzazione retta da Bono viaggiava per via aerea, per terra o per mare, tanto che alcuni sequestri sono stati eseguiti presso gli aeroporti di Fiumicino, Malpensa e Ciampino. In altri casi sono stati fermati corrieri a bordo di traghetti e autobus di linea. Spesso la droga era nascosta in libri, pedane, motori e macinini da caffè.

Libri intrisi di cocaina, ecco come la droga dal Sud America arrivava a Palermo

Bono è attualmente in carcere e sta scontando la condanna a 20 anni di reclusione inflitta dal gup il 12 febbraio scorso. Le indagini patrimoniali hanno permesso di accertare "l’assoluta esiguità delle risorse economiche dichiarate". Ovvero formalmente aveva un reddito vicino allo zero, incompatibile con gli acquisti di beni immobili e con l’avviamento di due attività commerciali. In particolare l’attività investigativa "ha permesso di individuare un cospicuo patrimonio di origine illecita, costituito da due attività commerciali, operanti una nel settore delle onoranze funebri e l’altra nel commercio al dettaglio di fiori e piante, una villa nel territorio di Carini, un appezzamento di terreno con un fabbricato in costruzione, rapporti finanziari e un’autovettura".

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