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Cronaca Terrasini / Via Impastato Peppino

Torre Alba a Terrasini, il Comune avvia la strada dell'acquisizione

E' scontro tra famiglia proprietaria e amministrazione. I Marsala Fanara chiedono 8 milioni di euro per cedere l'immobile. Il Comune sceglie la via del riesproprio

Il Comune di Terrasini non intende rinunciare a Torre Alba. Una sentenza del Tar dello scorso 1 marzo ha stabilito che il bene deve essere riconsegnato alla famiglia proprietaria, i Marsala Fanara. L'amministrazione però non ci sta e sceglie di avviare la strada dell'acquisizione prevista dall’art. 42 bis DPR n. 327 del 2001 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità).

Lo fa approvando la delibera n. 32 del 30 aprile 2013 e notificando la sua decisione ai diretti interessati attraverso una comunicazione ufficiale datata 6 maggio 2013.

"L'Amministrazione Comunale, su detti terreni, ha realizzato il parco urbano denominato "Torre Alba", con fondi della Regione Siciliana e della Comunità Europea per un importo di oltre un milione e seicentomila euro e negli anni ha utilizzato il bene per eventi e manifestazioni turistico-culturali", spiegano dal Comune. Da qui l'utilità pubblica.

Leggi il testo integrale della delibera

Un percorso molto simile è già stato intrapreso in occasione di un'altra sentenza del Tar. Era il 2012, il tribunale diede ragione a Giuseppe Cusumano, proprietario di alcune particelle del terreno che circonda Torre Alba e chiese al Comune di restituirlo. Il Comune procedette al riesproprio e alla fine pagò 48 mila euro a titolo di indennità di acquisizione e risarcimento a Cusumano (una cifra irrisoria rispetto a quella da lui richiesta).

Stavolta la cifra di partenza è molto più alta. "Otto milioni di euro, è questa la somma che chiedo", dichiara Sergio Marsala Fanara. "Considerate le condizioni finanziarie del comune sembra poco opportuno soddisfare la richiesta. O forse mentono sui conti"?, aggiunge. "Le poche risorse che hanno dovrebbero essere indirizzate a vantaggio di tutti e non per una proprietà sì di prestigio ma che non possono permettersi di avere. Non si tratta di una scuola, ma di un vezzo che mio nonno con i suoi quattrini si è potuto permettere. Il Comune, con i quattrini della cosa pubblica, non può permettersela", conclude.

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