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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Termini Imerese

A Termini i lavori per il "corridoio elettrico" del Mediterraneo, i residenti: "Tutelate le nostre case"

Prosegue l'iter per la realizzazione del "Tyrrhenian Link" di Terna. Si punta al posizionamento di un cavo sottomarino: 950 chilometri di lunghezza e 1000 mega watt. I proprietari di alcuni terreni protestano per l'ipotesi di doverli cedere. Dalla società spiegano che sono in corso accertamenti di fattibilità per due siti

Prosegue l'iter per la realizzazione di un "corridoio elettrico" al centro del Mar Mediterraneo e che vede la Sicilia, Termini Imerese in particolare, come snodo cruciale. Il progetto è quello di Terna, chiamato "Tyrrhenian Link". Si punta al posizionamento di un cavo sottomarino: 950 chilometri di lunghezza e 1000 megawatt.  Lo scopo è quello di aumentare la capacità di scambio elettrico sfruttando i flussi di energia da fonti rinnovabili. Le tratte sono due: quella est - dalla Sicilia alla Campania - e quella ovest - dalla Sicilia alla Sardegna. La prima è lunga circa 480 chilometri e unisce l’approdo di Termini Imerese con Torre Tuscia Magazzeno a Battipaglia. La seconda è lunga circa 470 chilometri e collega Termini con Terra Mala, in Sardegna.

Mentre per la tratta est il ministero della Transizione Ecologica ha dato formalmente il via al procedimento autorizzativo, per la ovest si è in una fase più embrionale. Ancora da definire dove realizzare alcune infrastrutture. I residenti protestano per l'ipotesi di dovere cedere i propri terreni e Terna sta valutando la fattibilità su un altro sito. La partita però è aperta.

Il ruolo di Termini Imerese

Termini Imerese per la sua posizione gioca un ruolo cruciale, trait d'union delle due parti del progetto. Per la tratta ovest Terna sta concludendo la fase di "consultazione". Si tratta di un primo step, un intervallo di tempo in cui le parti coinvolte - Comune, Regione, associazioni attive sul territorio e i cittadini stessi - possono presentare delle osservazioni. L’approdo dei cavi marini sarà realizzato con la tecnica Horizontal Directional Drilling (HDD), una trivellazione rettilinea che evita scavi a cielo aperto sulle spiagge. Dall’approdo di Fiumetorto i cavi interrati invisibili attraverseranno la zona industriale di Termini Imerese con brevi tracciati, lunghi al massimo 7 chilometri. L’inserimento nella rete di trasmissione nazionale, sarà reso possibile attraverso una stazione di conversione da corrente continua in corrente alternata.

Punto focale del dibattito ancora aperto è la localizzazione delle stazioni di conversione. Due le ipotesi: sfruttare un’area contigua alla stazione elettrica esistente di Caracoli o spostarsi all’interno della zona industriale. Si era ipotizzato anche di sfruttare l'area dell'interporto, idea naufragata per la difficoltà di coniugare i due progetti.

L'idea di una stazione di conversione nei pressi di Caracoli non piace però a chi, proprio nelle zone che verrebbero sfruttate da Terna, ha terreni e case. "La scelta di Terna, addove dovesse ricadere nell'area Caracoli, risulterebbe manifestamente  irragionevole ed ingiusta - dicono alcuni proprietari a PalermoToday -. Non si comprende infatti, a fronte di due opzioni espressamente indicate dalla società, perché la scelta non dovrebbe ricadere sull'area industriale ad oggi in gran parte dismessa con l'effetto persino di rivalorizzarla, e per converso debba andare a incidere su di un'area dove sono presenti case residenziali, vincoli anche archeologici e terreni con numerosi alberi di ulivi secolari. Con un grave danno anche sotto il profilo ambientale. L'effetto infatti sarebbe quello di lasciare, del tutto immotivatamente, cittadini termitani senza dimora. E ciò per di più ove si consideri che lo stesso Consiglio comunale di Termini, e cioè l'organo delle Ente territoriale più vicino alla popolazione e per legge prioritariamente competente, per le medesime ragioni anzidette, ha deliberato negativamente sulla possibile scelta di Terna di operare in area Caracoli, chiedendo di operare su un'area diversa. Nessun asserito interesse pubblico può mai giustificare azioni manifestamente ingiuste ed irragionevoli e persino contra legem"

Rispondendo anche alle istanze del territorio, il Consiglio comunale ha infatti chiesto a Terna di valutare l'ipotesi Asi. Opzione, fanno sapere dalla società, sulla quale sono in corso approfondimenti per verificarne la fattibilità. Dall'azienda sottolineano la volontà di recepire gli input del territorio, motivo per il quale vengono organizzati incontri con il territorio (non obbligatori per legge ma voluti dalla società). Un modo anche per capire "umori" e pensare eventuali correttivi. "Fare bene e lavorare nel rispetto del territorio" una delle indicazioni che provengono da Terna.

Nel frattempo però proseguono in parallelo anche gli studi per l'area di Caracoli. Anche la Soprintendenza ai beni culturali ha infatti chiesto a Terna di eseguire indagini per la valutazione del territorio anche da un punto di vista storico-ambientalistico. L'ultima parola quindi non è ancora detta e solo tra qualche settimana si conoscerà l'esito degli accertamenti. Se l'ipotesi Asi non adasse in porto, si tornerà all'opzione Caracoli. I terreni dove verrà realizzata a stazione dovrebbero essere acquistati da Terna, quelli invece sfruttati per il passaggio dei cavi farebbero cattare una "servitù". In entrambi i casi per i proprietari dei terreni si aprirebbe la strada degli indennizzi. 

Sullo sfondo c'è anche un problema legato alla tempistica. Il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima inviato dal ministero dello Sviluppo economico alla Commissione Europea a gennaio 2019 ha confermato le intenzioni di procedere al “phase out” del carbone entro il 2025. A questo si aggiungono i target fissati all’interno del Piano nazionale integrato per l’Energia e il clima 2030. Scadenze che riportano l'attenzione sul  Tyrrhenian Link.

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