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Cronaca Termini Imerese

Pizzaiolo morto a Termini Imerese, dopo un anno la Procura apre un'indagine

Potrebbe non essere stato provocato da cause naturali il decesso di Sebastiano Rosella Musico, 40 anni, avvenuto nel gennaio dello scorso anno. Le continue voci in paese e una soffiata anonima hanno spinto la Procura ad aprire un fascicolo per far luce sull'episodio

Le voci di paese, poi una soffiata anonima e adesso l'apertura di un'indagine. La morte di Sebastiano Rosella Musico a Termini Imerese, un anno fa "archiviata" come morte naturale, potrebbe invece nascondere un omicidio con uno o più colpevoli. Il suo decesso, arrivato all’inizio del 2019, è diventato oggetto di un’indagine della Procura che ha disposto il sequestro dell’abitazione in cui l’uomo viveva con la moglie. L'indagine al momento è a carico di ignoti. 

La scomparsa di Sebastiano Rosella Musico, un ragazzone di quarant’anni ben voluto da tutti che lavorava in una pizzeria a conduzione familiare, aveva scosso la comunità di Termini Imerese. Tanti parteciparono ai suoi funerali alla chiesa della Gancia. Era un freddo giovedì pomeriggio di fine gennaio e nessuno riusciva o voleva a rassegnarsi alla tragedia. Men che meno i fratelli di Sebastiano e il resto della sua famiglia che avrebbero poi chiesto di fare chiarezza sulla sua morte.

casa sequestrata termini imerese sebastiano rosella musico-2

Da allora però qualcosa è cambiato e alcune strane voci hanno iniziato a girare a Termini Imerese. Voci alle quali, recentemente, è seguita una soffiata ancora tutta da verificare: a stroncare Sebastiano potrebbe non essere stato un infarto. In occasione del decesso non è stata eseguita alcuna autopsia ma ora la Procura avrebbe chiesto di eseguire l'esame necroscopico per cercare riscontri a quanto ipotizzato nelle ultime settimane.

Sulla vicenda non trapela nulla dalla Procura di Termini Imerese guidata da Ambrogio Cartosio e anche gli investigatori mantengono il massimo riserbo. Non è chiaro al momento se qualcuno sia già stato iscritto nel registro degli indagati né quale sia il reato ipotizzabile per la magistratura. Di certo, oltre ai sigilli apposti all’immobile che si trova nella parte bassa di Termini, nei giorni scorsi qualcuno è stato ascoltato in caserma dai carabinieri per capire se dietro questi rumors ci sia realmente qualcosa.

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