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Cronaca

Prova a impiccarsi nel bagno di un aereo in volo: capo cabina palermitano lo salva

E' successo sul Dublino-Bournemouth operato da Ryanair. Solo la prontezza dell'equipaggio ha evitato la tragedia. Il racconto di Mirko Longo a PalermoToday: "Lo abbiamo trovato con i lacci delle scarpe legati al collo". Ora la compagnia aerea ha intenzione di premiarlo

Si è chiuso nel bagno dell'aereo, ha stretto i lacci delle scarpe al collo e ha provato a impiccarsi. Solo la prontezza dell'equipaggio del volo Dublino-Bournemouth ha scampato la tragedia, compiendo un vero e proprio miracolo e salvando un uomo di circa 30 anni intenzionato a suicidarsi durante il volo. A guidare le operazioni di salvataggio il palermitano Mirko Longo, capo cabina dal 2018 della compagnia Ryanair.

Il fatto è avvenuto nei mesi scorsi, ma è stato reso noto solo ora perché la compagnia avrebbe intenzione di premiare il proprio dipendente. "Era l'ultimo dei quattro voli della giornata, con partenza dalla capitale irlandese alle 21.30 - racconta a PalermoToday l'assistente di volo - quando pochi minuto dopo il decollo un passeggero ha iniziato a disturbare gli altri viaggiatori e a mostrarsi agitato". L'uomo, un inglese, ha spiegato che il suo stato dipendeva da alcuni fatti privati di cui era venuto a conoscenza in quegli istanti. "Mi ha detto - prosegue il capo cabina Ryanair - che la nonna era appena morta e lui non aveva avuto il tempo di salutarla. Ho provato a rassicurarlo, dicendogli che il volo sarebbe durato appena 45 minuti e che, una volta atterrati, avrebbe potuto contattare la famiglia". 

In 10 minuti l'equipaggio della compagnia aerea ha così provato a far rientrare la situazione. "Ho delegato altri tre colleghi di monitorarlo - racconta ancora il palermitano - facendolo sedere in un altro posto, più vicino alle uscite in modo tale che potesse uscire per primo una volta atterrati a Bournemouth, in Inghilterra. Ma dopo poco ho sentito la campanella suonare per tre volte: questo è il richiamo di un'emergenza. Il ragazzo si era chiuso a chiave in bagno". 

A quel punto solo la prontezza di riflessi e il sangue freddo hanno permesso di scrivere il lieto fine: "Siamo riusciti ad aprire la porta - continua - e lo abbiamo trovato con i lacci delle scarpe intorno al collo e attaccato al manico dei disabili. Si era buttato a terra di peso con il collo legato, ma era ancora vivo. Aveva il cappio stretto talmente forte che è stato impossibile slegarlo. Lo abbiamo rotto giusto in tempo, ma stava iniziando a perdere i sensi. Fortunatamente - conclude - grazie al lavoro di squadra, siamo riusciti a sventare quella che si sarebbe potuta trasformare in una tragedia a bordo".

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