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Cronaca Tribunali-Castellammare / Via Maqueda

La spedizione punitiva dei fratelli di Ballarò: tentato omicidio di Yusupha, via al processo

La vicenda del giovane gambiano che il 2 aprile dell'anno scorso venne raggiunto da un colpo di pistola alla testa in via Fiume. Emanuele e Giuseppe Rubino furono arrestati pochi mesi dopo la sparatoria

Sono accusati del tentato omicidio di Yusupha Susso, il giovane gambiano che, il 2 aprile dell’anno scorso, venne raggiunto da un colpo di pistola alla testa in via Fiume e si salvò quasi per miracolo. Per i fratelli Emanuele e Giuseppe Rubino adesso è iniziato il processo davanti alla quarta sezione del tribunale.

Come aveva raccontato la stessa vittima, subito dopo essersi risvegliata dal coma, prima della sparatoria vi sarebbe stata un discussione molto animata tra i Rubino ad alcuni stranieri a Ballarò. Visto che i connazionali di Yusupha non si sarebbero piegati alle pretese degli imputati, sarebbe scattata la spedizione punitiva. Le telecamere di sorveglianza avevano ripreso Emanuele Rubino mentre attraversava via Maqueda e via Roma per raggiungere il gruppo di ragazzi con l’arma in pugno, dicono gli investigatori. Alla lite in strada avrebbe partecipato anche suo fratello Giuseppe. Finché non era partito un colpo e Susso era rimasto a terra.

I Rubino erano stati arrestati pochi mesi dopo la sparatoria. La storia di Yusupha Susso colpì particolarmente la città, tanto che il Comune aveva pagato il viaggio dall’Africa ai genitori della vittima, perché potessero raggiungerlo in ospedale. Da questo episodio, peraltro, scattò anche l’operazione “Maqueda”, quella legata alle denunce di molti commercianti stranieri di Ballarò che avevano raccontato di aver subito non solo richieste di pizzo, ma anche rapine, violenze e abusi di ogni sorta. I Rubino sono imputati anche in questo processo, assieme ad altre sette persone, e l’udienza preliminare è fissata per il 10 aprile.

L’iter giudiziario del processo per il tentato omicidio di Susso è un po’ meno lineare: la Procura aveva chiesto e ottenuto il giudizio immediato l’autunno scorso e il difensore dei Rubino, l’avvocato Miria Rizzo, aveva chiesto il rito abbreviato condizionato all’audizione di quattro testimoni. Un’istanza che il gup aveva però respinto, rinviando così il processo al tribunale, dove è iniziato qualche settimana fa. L’avvocato ha avanzato nuovamente la richiesta di abbreviato e i giudici decideranno alla prossima udienza se accoglierla.

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