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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Montepellegrino

Fiera, gli artisti non ci stanno e occupano (ancora) il Teatro Mediterraneo

A distanza di 48 ore dallo sgombero effettuato dalla polizia municipale. Lo scopo, spiegano dal collettivo, è quello di "riavviare tutte le attività artistiche, culturali, laboratoriali che vi si svolgevano e rimettere dunque in funzione lo spazio di cui la città intera si è riappropriata un anno e mezzo fa sottraendolo all'abbandono, alla speculazione o alla prospettiva unica di cessione al privato"

A  meno di 48 dallo sgombero il Teatro Mediterraneo è stato nuovamente occupato. Una decisione, spiegano i manifestanti, presa "per riavviare tutte le attività artistiche,culturali, laboratoriali che vi si svolgevano e rimettere dunque in funzione lo spazio di cui la città intera si è riappropriata un anno e mezzo fa sottraendolo all'abbandono, alla speculazione o alla prospettiva unica di cessione al privato".

"Numerosissime - aggiungono - sono state le dimostrazioni di solidarietà ricevute in questi due giorni da parte di artisti, realtà politiche,di movimento, associazionistiche, cittadinanza attiva dimostrando quanto comune fosse la percezione del danno arrecato con lo sgombero e di come questo non sia stato altro che un mero atto di forza da parte dell'amministrazione comunale contestualizzato per di più in un percorso avviato di partecipazione e di dialogo". 

Per gli artisti, il Teatro Mediterraneo "continua dunque ad essere presidio della cittadinanza attiva e resta all'interno dell'ex Fiera del Mediterraneo perché è lì che questo progetto nasce e si sviluppa. Immaginiamo un luogo che nei prossimi anni consoliderà il suo ruolo di centro indipendente e non convenzionale di ricerca e di formazione, libero da imposizioni e da clientelismo, sapendosi autogestire in maniera partecipata ed orizzontale. Un luogo di incontro, di scambio e di relazioni o semplicemente di serenità, di protezione e di cura per il lavoro delle persone che lo attraversano: resistente all'idea di potere che intende la città come 'cosa propria', che tutt'al più concede dall'alto del suo trono, ma non riconosce il valore di un modo altro di intendere la politica, la condivisione o la gestione di un patrimonio che è di tutti e non di chi l'amministra con pochi amici; che non sa avere visione e si nasconde dietro una vuota retorica di partecipazione, di giustizia e di legalità".

Insieme al Comitato Fieramente in Comune il collettivo ha convocato per martedì alle 17.00 al Teatro Nuovo Montevergini il secondo incontro di discussione del regolamento.

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