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Cronaca

Teatro Massimo, le preoccupazioni del corpo di ballo esplodono su Instagram: "Balletto mortificato"

Il profilo Danza error system rilancia i timori dei ballerini per una programmazione che prevede soltanto otto recite. Preoccupazione per i processi di stabilizzazione. Il direttore artistico Betta: "Una stagione con l'inaugurazione anticipata a novembre, ma recupereremo a fine anno". L'appello del M5S all'assessore regionale al Turismo Manlio Messina

Tensione e preoccupazione nel corpo di ballo del Teatro Massimo dopo la presentazione del cartellone della stagione artistica del 2022. Da gennaio a ottobre, infatti, è presente un unico titolo di balletto, Le relazioni pericolose, con la coreografia del direttore del corpo di ballo Davide Bombana; più altri due titoli, che andranno in scena durante la stagione estiva. Per un totale di sole otto recite. Il grido di allarme è stato rilanciato su Instagram dal profilo Danza error system, creato da un gruppo di ballerini italiani che agisce sui social per raccontare la situazione di precarietà del settore in molte regioni italiane: "Una programmazione inesistente, mortificante e non rispettosa di questa arte. No, non riuscirete a chiudere l’ennesimo corpo di ballo! Noi lotteremo e lo faremo con tutte le nostre forze". Ma il direttore artistico del Teatro Massimo, Marco Betta, replica: "Allarmismo ingiustificato"

Del corpo di ballo del Teatro Massimo fanno parte attualmente 40 ballerini circa, tra stabilizzati e precari. "Pensate - dice Andrea Morelli nel video pubblicato su Instagram - che il Teatro regio di Torino, che attualmente non ha un corpo di ballo, ha una programmazione per il 2022 molto più ricca, con 4 titoli di balletto e almeno due opere che prevedono il coinvolgimento dei ballerini. E in ogni caso anche questa non è una notizia per cui festeggiare, perché si tratta di sei produzioni tutte esternalizzate. In questi giorni abbiamo assistito alle audizioni dei sovrintendenti davanti alla commissione Cultura della Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle fondazioni lirico-sinfoniche. Il sovrintendente di Palermo (Francesco Giambrone, ndr) ha affermato che per lui un teatro completo è un teatro che ha orchestra, coro e corpo di ballo. Ma siamo su Scherzi a parte? Il sovrintendete è lo stesso che ha programmato una sola produzione di balletto. Tutto questo è vergognoso".

I ballerini hanno già fatto le loro rimostranze in assemblea al direttore del corpo di ballo, Bombana, e al direttore artistico, Betta. Si incontreranno ancora il prossimo 11 novembre e le sigle sindacali stanno preparando un documento congiunto che sintetizzi le preoccupazioni dei lavoratori. E sulla questione interviene anche il M5S. "In Italia la danza è quasi sparita dai teatri - dice Luigi Sunseri, deputato regionale pentastellato - e nel capoluogo siciliano, oltre ad assottigliarsi gli spettacoli in programma, è del tutto scomparso anche il dibattito sulle stabilizzazioni dei precari, che ad oggi non hanno firmato i contratti di lavoro. C’è una vivace preoccupazione tra gli operatori del settore e non si può più perdere tempo. Sarebbe auspicabile che l’assessore regionale dello Spettacolo, Manlio Messina, aprisse un confronto con il sovrintendente del Teatro Massimo, Francesco Giambrone. Nella sua qualità di soggetto finanziatore, il governo regionale dovrebbe fare da pungolo, stimolare determinate scelte di indirizzo artistico della Fondazione, spingere per la salvaguardia e per il potenziamento delle attività legate al balletto. Altrimenti l’intero settore rischia di andare verso il disinvestimento, in favore di opere acquistate da compagnie estere. Sarebbe l’ennesima chiusura, a discapito dell’arte, della cultura e della speranza di tanti giovani ballerini. Un fallimento che dobbiamo scongiurare".

I due direttori Betta e Bombana provano a calmare le acque e a spiegare che non c'è, al momento, alcun motivo di allarmismo: "Quella che è stata presentata, per via del Covid e della lenta ripresa delle attività, è una stagione che prevede l'anticipazione dell'inaugurazione a novembre e che si concluderà a ottobre, quindi non è possibile comparare il numero di produzioni con quello degli anni passati. Mancano infatti le anteprime del Verdura, le tournées e la programmazione dei mesi di novembre e dicembre. Il numero di spettacoli non sarà inferiore a quello degli anni passati. E se le preoccupazioni riguardano la stabilizzazione dei precari, ci teniamo a confermare che il percorso è sempre lo stesso, non c'è alcuna intenzione di smantellare il corpo di ballo".

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