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Giovedì, 28 Marzo 2024
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I lavoratori del Teatro Biondo in presidio: "Lagalla ci incontri, non c'è solo il Massimo"

La protesta di Slc Cgil e Uiltec Uil davanto allo Stabile di via Roma. A preoccupare non sono solo gli stipendi pagati in ritardo o la quattordicesima e gli straordinari saltati, ma anche il "rischio di un'interruzione della continuità aziendale"

Il Teatro Biondo è chiuso per ferie ma i lavoratori non vanno in vacanza. Da oggi, con le bandiere di  Slc Cgil e Uiltec Uil, effettueranno ogni giorno un presidio davanti allo Stabile, in via Roma. A preoccupare i lavoratori, non sono solo gli stipendi pagati in ritardo o la quattordicesima e gli straordinari saltati. "Siamo davanti al rischio reale e concreto di una interruzione della continuità aziendale – dice Guido Correnti, Rsu Slc Cgil al Teatro Biondo – E’ fondamentale che il sindaco manifesti la sua presenza in questa sede e partecipi a un incontro col cda, alla  prima riunione non c’era".  

"Il Comune di Palermo - aggiunge Correnti - non è socio solo del Teatro Massimo ma anche di questo teatro. E’ necessario che nella qualità di socio, il sindaco chiarisca ed esprima la reale volontà di sostenere il Teatro Biondo, a salvaguardia dei livelli occupazionali e delle attività culturali che lo Stabile con prestigio ha sviluppato a livello territoriale, nazionale ed internazionale. Ancora la stagione teatrale non risulta approvata dal cda mentre tutti gli altri teatri hanno già avviato la campagna abbonamenti.  La situazione è grave. In campagna elettorale Lagalla ci ha chiesto un incontro e sono stati presi degli impegni".  

"Lo statuto del teatro – aggiunge Correnti - prevede che il recesso di uno dei soci necessari o la inattività per almeno un biennio determinano lo scioglimento anticipato dell'Associazione. La mancata erogazione del contributo da parte del socio Comune negli anni 2021 e 2022 ha fatto incrementare in maniera significativa e preoccupante i debiti verso i fornitori che, se non affrontati con immediatezza e rapidità, potrebbero dar luogo a decreti ingiuntivi, con il conseguente collasso della gestione ordinaria dell'ente. Sono tutti segnali che ci portano a ravvisare il pericolo concreto di una chiusura dell’attività".
 

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