Dalla Cassazione sì al taglio della tassa se c'è l'emergenza rifiuti, Orlando: "Invito all'evasione"
La decisione dei giudici, che si sono espressi sul ricorso presentato da un hotel di Napoli, rischia di avere un effetto domino anche sul capoluogo siciliano. Per il sindaco: "La principale causa dei disservizi è, in tutta Italia, l'evasione della tassa"
Mentre i palermitani fanno i conti con un autunno all'insegna dei rifiuti accumulati per strada e l'amministrazione tenta di portare "sula retta via" evasori e indisciplinati che non rispettano le regole della differenziata, dalla Cassazione arriva una sentenza che potrebbe fare scuola.
I giudici si sono espressi sul caso sollevato dall'hotel "Britannique" di Napoli, al quale era stata negata la riduzione della tassa rifiuti nel 2008 perché il Comune, aveva stabilito la Commissione tributaria regionale nel 2012, non aveva colpa "delle note disfunzioni". Adesso invece la Corte ha dato ragione all'hotel: "sì alla riduzione della Tarsu del 40% per i cittadini e le imprese che per l'emergenza rifiuti, indipendentemente dalla responsabilità o meno dell'amministrazione comunale, subiscono un disservizio 'grave e protratto' tale da aver fatto scattare l'allarme sanitario, anche quando la debacle avviene durante il commissariamento della raccolta rifiuti".
La decisione della Cassazione rischia di avere un effetto domino sulle altre città. Anche Palermo quindi. Sul caso interviene proprio il primo cittadino Leoluca Orlando, secondo il quale "La sentenza rischia di apparire un involontario invito all'evasione, innescando un pericolosissimo circolo vizioso".
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"La principale causa dei disservizi nella raccolta dei rifiuti - sottolinea Orlando - è, in tutta Italia e per i comuni di qualsiasi colorazione politica, l'evasione della tassa sui rifiuti che, di fronte al divieto imposto dalla legge di utilizzare risorse comunali per gli stessi servizi, priva le aziende di risorse economiche fondamentali. Di fronte a questo quadro che è generalizzato, anche se in Sicilia appare aggravato dalla nota confusione che regna sul piano regionale, la sentenza della Cassazione rischia di apparire un involontario invito all'evasione, innescando un pericolosissimo circolo vizioso. A causa dell'evasione i servizi vanno in crisi, a causa dei disservizi si riducono le entrate, le minori entrate aggravano ancora di più la qualità dei servizi. - afferma - E' evidente che in questo quadro, a fare le spese sono e saranno sempre le amministrazioni comunali, lasciate sole e prive di strumenti per garantire i servizi essenziali ai cittadini".
Intanto in città sono partiti i 305 mila avvisi che contengono il bollettino con la seconda rata per il saldo della Tari 2017. Il Comune sta recapitando le lettere con oltre un mese di anticipo rispetto alla scadenza del versamento, fissata per il 31 ottobre. Dai dati elaborati dall’ufficio tributi, risulta che sull’ammontare di 61 milioni di euro di incasso atteso, a pagare è stato solamente il 53 per cento. Quasi la metà dei contribuenti ha snobbato l’appuntamento con l’acconto di aprile.
Sulla questione interviene anche il candidato sindaco e ora consigliere comunale e componente della commissione Bilancio Fabrizio Ferrandelli. “La sentenza della Cassazione offre un interessante spunto di riflessione che non si può non cogliere vista la situazione in cui versa la città. Le sentenze non si commentano, ma si applicano – precisa Ferrandelli - e lo sconto sulla tassa è un diritto di tutti quei cittadini che pagano, ma non ricevono un servizio efficiente. Va da sé che lo sconto si può applicare solo se si pagano le tasse, quindi non riguarda gli evasori né tantomeno può essere un incentivo a evadere le tasse. D’altro canto non possono essere tartassati sempre e solo i cittadini onesti. Ed è proprio per questo motivo – spiega il consigliere – che uno sconto sulla tassa può invece incentivare da un lato i cittadini a pagare e dall’altro stimolare l’Amministrazione a offrire un servizio migliore e puntuale. Nelle prossime settimane – aggiunge - avvieremo un confronto con le categorie per rivedere, dopo la sessione di bilancio, le tariffe per le varie categorie, come ad esempio quelle professionali che oltre a buttare carta (differenziabile) e toner (ritirati da apposite società) pagano tariffe troppo elevate. L'obiettivo finale è quello di ridurre l'evasione, prevedendo di far pagare tutti, ma di far pagare meno e soprattutto – conclude Ferrandelli - che il Comune faccia la propria parte, nel rispetto dei cittadini che pagano”.