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Cronaca

Tar, accolto il ricorso dell'Enaip: revoca accreditamento illegittima

Un decreto del dirigente generale dell'assessorato alla Formazione professionale aveva "tagliato le gambe" all'ente per delle irregolarità dei pagamenti. Tali ritardi, secondo gli avvocati, erano da imputare ai mancati trasferimenti dell'Amministrazione

Accolto il ricorso dell'Enaip Sicilia contro la revoca dell'accreditamento disposto dall'assessorato regionale alla Formazione professionale. La sentenza è arrivata dal Tar Sicilia dopo che gli avvocati Gaetano Armao, Fiorella Russo e Chiara Castellana hanno impugnato il decreto 5135 del 6 ottobre 2014 a firma del dirigente generale. Si trattava di atti risalenti al 2008 con i quali si concedevano all'ente l'accreditamento provvisorio per lo svolgimento dell'attività riconosciuta di orientamento e formazione professionale. Salvi, dunque, 230 lavoratori dell'ente e 5 milioni di euro di trasferimenti per proprie attività.

"A fondamento della pronunciamento del Tar - si legge in una nota dei legali - vi è la contestazione all'assessorato regionale che il provvedimento di revoca si basava su censure relative ad irregolarità nei pagamenti degli stipendi dei dipendenti indotte dalla stessa Amministrazione regionale che non aveva provveduto tempestivamente ai dovuti trasferimenti in favore dell'ente, determinandone surrettiziamente lo squilibrio finanziario e comunque tempestivamente sanate. Il giudice - continua la nota - ha inoltre precisato che l'Amministrazione intimata ha omesso di formulare qualsiasi valutazione circa la presunta insanabilità delle irregolarità riscontrate in sede di audit, tali da farle diventare, per la loro gravità, giusta causa di revoca dell’accreditamento".

Il Tar ha tenuto in considerazione anche "ulteriori interessi pubblici coinvolti e meritevoli di tutela, quali il mantenimento dei livelli occupazionali garantiti dall’ente", ragion per cui la revoca dell'Assessorato alla formazione è stata ritenuta illegittima in quanto incongrua rispetto ai fatti contestati. La pronuncia che definisce il giudizio fa seguito all'ordinanza di sospensione emessa dallo stesso Collegio e scongiura il licenziamento di 230 dipendenti dell'ente di formazione.

"Questa nuova sentenza, alla quale seguirà un'ingente richiesta risarcitorie nei confronti dell'amministrazione regionale, rende ancor più evidente - continua la nota - il marasma nel quale si trova la formazione in Sicilia a seguito di iniziative estemporanee, o come nel caso di specie addirittura persecutorie, con grave disagio per allievi, lavoratori ed operatori del settore sulle quali è intervento risolutivamente il giudice amministrativo".

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