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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Tangenti per gli appalti nella sanità, torna libero il maresciallo del Nas finito ai domiciliari

La decisione del gip per Loreto Li Pomi, dopo due settimane di reclusione. Il carabiniere andrà in pensione a gennaio e questo affievolirebbe le esigenze cautelari. Ora è sottoposto soltanto all'obbligo di dimora

Torna libero dopo due settimane agli arresti domiciliari il maresciallo del Nas Loreto Li Pomi, indagato nell'ambito dell'inchiesta sul presunto giro di mazzette per appalti milionari nella sanità. Il gip Clelia Maltese - che dopo gli interrogatori aveva deciso di confermare la misura cautelare - adesso ha stabilito che sarebbero venute meno le esigenze cautelari: il carabiniere andrà infatti in pensione a gennaio, come ha documentato la sua difesa, rappresentata dall'avvocato Michele De Stefani. Il giudice ha così sottoposto Li Pomi soltanto all'obbligo di dimora.

Il maresciallo del Nas, l'appalto da 17 milioni e la cassata

Il maresciallo aveva risposto alle domande del gip e aveva respinto tutte le accuse che gli muovono il procuratore aggiunto Sergio Demontis ed i sostituti Giacomo Brandini ed Andrea Zoppi, fornendo una sua versione dei fatti. E' in attesa di Riesame.

Secondo la ricostruzione dell'accusa, Li Pomi avrebbe favorito l'imprenditore Massimiliano D'Aleo facendo pressioni sull'ex presidente della Centrale unica di committenza, Fabio Damiani. In particolare, il maresciallo del Nas, come riferito agli inquirenti dallo stesso Damiani (che si era "pentito" dopo l'arresto nel primo filone di "Sorella Sanità"), avrebbe creato un clima di "terrore" per fare in modo che D'Aleo e la sua "Generay" si aggiudicassero un appalto da 17 milioni e 625 mila euro per la manutenzione di apparecchiature medicali dell'Asp di Palermo.

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