Villa Sofia-Cervello, supporto psicologico pazienti Covid: le domande del sindacato
Richiesta informazioni in merito agli interventi opsicologici nei reparti Covid-19 dell'azienda ospedali riuniti di Palermo
"Il doloroso evento della morte per suicidio di un paziente ricoverato presso il reparto Covid-19 del Cervello di Palermo, obbliga ognuno di noi a interrogarsi sulle motivazioni personali che hanno portato a un simile gesto. Come sindacato della sanità - afferma il segretario regionale Fassid-Area Aupi, Salvatore Scardilli - vogliamo porre alcuni quesiti e riflessioni inerenti ai livelli istituzionali e organizzativi coinvolti in questa dolorosa vicenda. Fin dall’inizio della pandemia Covid-19, il sistema sanitario nazionale ha sottolineato la rilevanza degli aspetti psicologici coinvolti nella gestione della malattia, evidenziando che gli ammalati, per le specifiche caratteristiche dell’infezione, andavano incontro a problematiche psicologiche o psicopatologiche anche gravi come ansia, depressione, stress post traumatico; problematiche sanitarie che necessitano di interventi psicologici specifici. Il Ssn nel suo complesso ha dato prova di essere capace di individuare specifici interventi per alleviare le condizioni di malessere mentale, evitando che tali vissuti possano sfociare in comportamenti iatrogeni per i pazienti.
Sulla scorta di quanto definito a livello di Ssn, l’assessorato della Salute della Regione Siciliana, con tempestività e lungimiranza, ha attivato un sistema di supporto psicologico regionale, rivolto alle persone infettate dal Covid-19, prevedendo azioni a vari livelli, dall’intervento consulenziale, alle attività di supporto all’interno dei pronto soccorso e nei reparti Covid-19. Più in particolare l’art. 2 bis della legge 24 aprile 2020, n.27 (Misure straordinarie per l'assunzione degli specializzandi e per il conferimento di incarichi di lavoro autonomo a personale sanitario) prevede la possibilità per le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, fino al perdurare dello stato di emergenza dichiarato dal Consiglio dei ministri, di procedere al reclutamento del personale delle professioni sanitarie, (omissis) conferendo incarichi di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, di durata non superiore a sei mesi, prorogabili in ragione del perdurare dello stato di emergenza. Tutto ciò in deroga ai vincoli esistenti per quanto concerne le assunzioni di personale.
La quasi totalità delle aziende sanitarie e ospedaliere della Sicilia ha dato corso all’assunzione temporanea di psicologi/psicoterapeuti, da coinvolgere in attività finalizzate ad affrontare gli aspetti più problematici, sul piano psicologico, del decorso della patologia riguardante i pazienti Covid-19. Alla luce di quanto sopra, vogliamo porre alcune domande per comprendere quali sono state le scelte operate dalla direzione dell'azienda Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello, in merito all’attenzione da porre ai risvolti psicologici correlati all’infezione da Covid-19. Questo sindacato, in più occasioni, ha sollecitato la direzione aziendale affinché venissero attuate scelte manageriali nel rispetto di quanto previsto dal Ssn e dal Ssr, in merito ai metodi e agli strumenti da utilizzare per la cura dei contagiati dal Covid-19. Riteniamo irrinunciabile, per una maggiore comprensione di quanto accaduto e di come gli Ospedali riuniti hanno affrontato e stanno affrontando la pandemia, porre alcuni quesiti:
1) Quanti psicologi, inseriti nelle graduatorie predisposte su mandato dell’assessorato della Salute, sono stati contrattualizzati Villa Sofia-Cervello utilizzando i fondi dedicati, in modo esclusivo, per i reparti Covid-19 dal Ssr? 2) Nei reparti Covid-19 sono impiegati stabilmente psicologi già in servizio presso il Cervello? 3) Il rischio stress correlato e la prevenzione del burnout degli operatori sanitari coinvolti nella gestione dei ricoverati, ritenuto dall’Inail uno dei principali problemi dei sanitari, è stato valutato? 4) Sono stati predisposti interventi di sostegno agli operatori sanitari, coinvolti nei reparti Covid-19, per l’elaborazione/condivisione dei vissuti che quotidianamente vivono durante l’attività professionale, come anche la gestione dello stress e degli aspetti emotivi? 5) Sono stati definiti accordi di programma con l’Asp per eventuali interventi psicologici da erogare presso le strutture di Villa Sofia-Cervello, attraverso il coinvolgimento dai sanitari dell’azienda territoriale?
Rispondere a questi quesiti ci permetterà di valutare qual è stato il reale contesto in cui si sono trovati e si trovano i pazienti Covid-19 ricoverati nei reparti dedicati degli ospedali Riuniti. Nel caso in cui non sia stato previsto un progetto di intervento psicologico di supporto, paventiamo il rischio che sia venuta a mancare una reale appropriatezza degli interventi sanitari, così come indicati dalla cornice terapeutico-assistenziale prevista dalle linee guida ministeriali. La percezione dei rischi per la propria salute, durante la malattia, può condurre i pazienti a comportamenti irrazionali per una distorta percezione di quanto realmente stia accadendo; tutto ciò influenzato, prevalentemente, dallo sviluppo di vissuti di insicurezza, smarrimento, mancanza di un sostegno emotivo. Appare opportuno, in ogni caso, che sia indispensabile una approfondita riflessione istituzionale rispetto a quali sono i reali bisogni assistenziali dei ricoverati Covid-19, al fine di erogare prestazioni qualitativamente elevate per prevenire eventuali problematiche psicologiche che potrebbero aggravare lo stato generale dei pazienti.
E’ indispensabile evidenziare, tra l’altro, l’utilità di sostenere le capacità personali dei ricoverati nell’affrontare la difficile condizione in cui si trovano all’interno del contesto ospedaliero, evitando il sostanziarsi di comportamenti autolesionistici. Riteniamo indispensabile che l’assessorato, per quanto di competenza, solleciti l’azienda Ospedali riuniti a fornire delle risposte concrete ai quesiti posti con questa nota, al fine di garantire la massima trasparenza rispetto alle scelte manageriali operate in relazione al supporto psicologico da fornire ai ricoverai Covid-19. Nell’eventualità che non siano state avviate le procedure per l’assunzione temporanea degli psicologi/psicoterapeuti, a supporto dei reparti Covid-19, la direzione aziendale venga sollecitata a definire in tempi brevi un progetto di intervento per le attività psicologiche, nel rispetto della cornice normativa".