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Cronaca Zen / Via Girardengo

Una donna si lancia dal secondo piano Suicidio della disperazione allo Zen

Viveva con il marito, disabile in carrozzina, in una casa popolare in via Girardengo. Da tempo aspettava che nell'edificio venisse realizzato un ascensore. Una vicina: "Spesso mi diceva di essere stanca"

Un gesto forse dettato dalla disperazione. Una storia di dolore e sofferenza chiusa nel peggiore dei modi. Una donna, C. P., si è tolta la vita dieci giorni fa lanciandosi dal secondo piano della sua casa popolare in via Girardengo allo Zen. La signora, moglie di un uomo con gravi problemi all’unica gamba e quindi costretto in una sedia a rotelle, aveva ottenuto che i lavori per la messa a norma della sua casa, non esattamente a misura di handicappato, venissero finalmente realizzati.

Una sola cosa non è stata promessa: il tanto desiderato ascensore per permettere al marito di uscire di casa con la carrozzina e senza eccessivi sforzi. “So solo – ha dichiarato una vicina di casa che preferisce rimanere anonima - che il giorno stesso del suicidio della signora era arrivata una lettera dall’Istituto case popolari. Non so cosa ci fosse scritto però”. Stando al racconto della vicina la donna aveva altre volte tentato il suicidio ed era stata salvata in extremis dalla figlia che ora si occupa insieme ad un’altra vicina dell’uomo rimasto solo in casa. “Non so per quale motivo si sia tolta la vita – sospira la vicina che ha accettato di parlare con la nostra redazione -. Non parlava mai di farla finita ma spesso, molto spesso ripeteva di essere stanca”.

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