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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Il suicidio di Cesare Vincenti: "Papà vittima dei colleghi giudici, si è tolto la vita ma era innocente"

A parlare è il figlio dell'ex presidente dei gip di Palermo che si è tolto la vita due anni fa dopo esser rimasto coinvolto in una inchiesta per corruzione e abuso d'ufficio. Di recente è arrivata l'archiviazione

"Papà è stato vittima dei colleghi giudici, si è tolto la vita ma era innocente". A parlare in una intervista al Riformista è l'avvocato Andrea Vincenti, figlio del giudice Cesare Vincenti, l'ex presidente dell'ufficio gip di Palermo morto suicida due anni fa coinvolto in una inchiesta per corruzione e abuso d'ufficio. Di recente è arrivata l'archiviazione per il giudice Vincenti. Tutte le accuse sono cadute.

E' amareggiato il figlio del giudice suicida: "Mio padre era fermamente convinto di essere estraneo alle accuse - dice - ma si struggeva perché si era ammalato e non aveva più la forza di difendersi". E dice che "le indagini nei suoi confronti partirono dalle calunnie di altri magistrati".

Cesare Vincenti era andato in pensione poche settimane prima di gettarsi dal quinto piano del palazzo in cui abitava con la famiglia. Ma quali erano le accuse nei suoi confronti? Nel 2018 fu indagato nell'ambito di una inchiesta della Procura di Caltanissetta. Il giudice, secondo l'accusa, avrebbe rivelato la notizia della richiesta di custodia cautelare della Procura di Palermo nei confronti dell'ex presidente del Palermo calcio Maurizio Zamparini, morto di recente.

Grazie alla sua 'soffiata', secondo l'accusa, Zamparini avrebbe lasciato ogni incarico nel cda per evitare l'arresto. Parlando dell'archiviazione, l'avvocato Vincenti, anche lui era finito indagato e poi archiviato, spiega: "Io e mio padre siamo sempre stati tranquilli della definizione dell'indagine. Non abbiamo mai temuto risvolti di altro tipo. Avere oggi la conferma di quello in cui noi abbiamo sempre creduto è importante. Ma questo provvedimento ci lascia l'amaro in bocca". Perché, a suo dire, come spiega al Riformista, "arriva a distanza di quattro anni e dopo che mio padre ha compiuto l'estremo gesto".

Vincenti nel 2019 si era ammalato di depressione e per il figlio le indagini "hanno causato un peggioramento delle sue condizioni fisiche e psichiche". Per il giovane Vincenti "l'indagine parte dal disegno calunnioso lentamente perpetrato da uno o più colleghi di mio padre".

fonte Adnkronos

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