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Cronaca

Agente della polizia penitenziaria si suicida, lavorava al Pagliarelli

Una volta finito il turno, è tornato a casa e si è sparato con la pistola d'ordinanza. Lo rende noto il Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria

Un assistente capo del Corpo di polizia penitenziaria, originario di Termini Imerese e in servizio nel nucleo traduzioni e piantonamenti del carcere Pagliarelli, si è tolto la vita sparandosi con la pistola d'ordinanza. A darne notizia è il Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria.

"Ha prestato servizio e poi è tornato a casa, dove si è tolto la vita. Siamo di fronte a una tragedia immane. Sembra davvero non avere fine il mal di vivere che caratterizza gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria. Ed è grave che in Sicilia, in tanti anni, nulla è stato fatto per prevenire il disagio lavorativo dei poliziotti penitenziari. Lo scorso mese di aprile, a Marsala, un altro poliziotto penitenziario si tolse la vita ma quella tragedia non ha insegnato nulla", dice Donato Capece, segretario generale del Sappe.

Si ricorda che c'è una linea verde sempre attiva alla quale rivolgersi per le richieste di aiuto. E’ “Helpline – Telefono giallo”, progetto per la prevenzione del suicidio realizzato dall’Asp di Palermo in collaborazione con l’”A.F.I.Pre.S. (Associazione Famiglie Italiane Prevenzione Suicidio) Marco Saura”. Al numero gratuito 800 011 110 rispondono operatori qualificati e opportunamente formati. Dell’equipe fanno parte psicologi, sociologi, psicoterapeuti e tecnici della riabilitazione psichiatrica.

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