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Cronaca

Anagrammi e giochi di parole negli striscioni anti Salvini, Gabrielli: "Mai dato direttive repressive"

Il capo della Polizia Franco Gabrielli, alla caserma Lungaro per partecipare alle iniziative in memoria delle vittime della strage di Capaci, interviene sulle polemiche delle ultime settimane circa la rimozione di alcuni striscioni apparsi in più parti d'Italia contro il vicepremier

"Togliere uno striscione non da una strada ma da una piazza dove c'è un comizio non lo considero una limitazione della libertà di espressione. Non abbiamo mai dato direttive in senso repressivo e quando abbiamo capito che c'era un uso strumentale, il ministro per primo ha dato disposizioni perché questa storia degli striscioni finisse". Così il capo della Polizia Franco Gabrielli, alla caserma Lungaro per partecipare alle iniziative in memoria delle vittime della strage di Capaci, ha risposto ai giornalisti in merito alle polemiche delle ultime settimane circa la rimozione di alcuni striscioni apparsi in più parti d'Italia contro il vicepremier Matteo Salvini.

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"Questa rappresentazione comincia anche a essere sospetta - ha aggiunto Gabrielli - perché si vanno a cercare le situazioni più particolari, in alcuni casi inventandole di sana pianta e facendo credere che ci sia una attività repressiva del dissenso che per quanto mi riguarda è assolutamente priva di fondamento. E' una strumentalizzazione che mi amareggia profondamente, molto spesso si tratta di rappresentazioni assolutamente non vere".

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Anche oggi, in occasione della presenza del vicepremier in città per il 27esimo anniversario della strage di Capaci, sono comparsi diversi striscioni contro Salvini.

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